Questa è una storia apparentemente triste ma in realtà vi tranquillizzo che non sarà così.
Saverio come ogni giorno ritornava a casa dalle lezioni dove lo aspettava nonna Camilla. Si metteva sul sedile dello scuolabus al solito posto di fianco al finestrino vicino l'autista rimanendo sempre in silenzio solo per il piacere di osservare il via vai lungo il percorso, non che fosse un ragazzino solitario e poco loquace anzi al contrario, gli piaceva molto giocare e scherzare con i compagni di scuola ma in vari momenti della propria giornata si chiudeva in se stesso, purtroppo era solo al mondo, i suoi genitori erano scomparsi in un incidente e tutta la sua famiglia era nonna Camilla, ma se da un lato era stato assai sfortunato viceversa il nostro Saverio aveva ricevuto inspiegabilmente dal cielo un grande potere, sapeva disegnare discretamente e fin qui tutto sarebbe normale, l'eccezionalità stava nel fatto che ogni volta che lui disegnava una cosa, un oggetto, una qualsiasi forma tutto ciò si animava divenendo viva e reale. Non c'era nulla di magico i disegni si concretizzavano solo in determinate occasioni al di fuori dalla sua volontà. Di questa situazione nessuno ne sapeva nulla, neanche nonna Camilla, la sua inusuale creatività si manifestava senza spiegazioni tangibili, Saverio prendeva tutto ciò come un semplice gioco senza usarlo per altri scopi, in effetti quello che disegnava alcune volte si materializzava, altre volte invece dopo aver preso forma scompariva, quindi Saverio accettava tutto senza troppi patemi d'animo, sapeva solo che quando era triste disegnava qualcosa e la malinconia passava in fretta.
Una volta perfino, si mise paura quando disegnò un carro armato per giocare alla guerra, fortunatamente se ne accorse in tempo immaginando che poteva rivelarsi un pericolo, si sbrigò a disegnarlo di cioccolato e come apparì se lo mangiò. Un altra volta si accorse che Bernardino l'autista dello scuolabus stava dormendo al posto di guida e tardava a partire quindi disegnò una trombetta, gli fece perepepè dentro le orecchie e lo fece svegliare fra le risate di tutti i suoi compagni di scuola. A proposito di compagni di scuola, dopo aver svolto i compiti tutta la combriccola andava solitamente a giocare a calcio nel parco pubblico, una volta il pallone finì su un albero e ogni tentativo di riprenderlo fallì e così Saverio senza farsene accorgere disegnò un gatto che saltò fra i rami per far ricadere a terra la palla, ma sorse un problema adesso il gatto non riusciva più a sua volta a scendere quindi Saverio che fece? Disegnò un pompiere che con la scala recuperò il gattino e mentre i ragazzini erano ritornati a giocare, gatto, scala e pompiere con un puff svanirono in una nuvoletta.
Insomma Saverio grazie al disegno rendeva le sue giornate meno tristi ma dentro di sè sapeva che gli mancava qualcosa, un giorno chi sà perchè disegnò una tartaruga. A Saverio piacevano gli animali, non la disegnò grande come quella delle Galapagos e neppure piccola come quelle degli acquari, la immaginò di grandezza media dentro una scatola delle scarpe, poi per paura che uscisse fuori fece anche il coperchio con delle fessure per inserire foglie di insalata ma ad un tratto successe che.....
-Toc..toc..Saverioo...Saverioooo!
Il ragazzino si sentiva chiamare si guardò intorno senza capire chi fosse che lo stesse chiamando.
-Saverio ti vuoi decidere a farmi uscire?
A questo punto non vi erano dubbi, Saverio aprì la scatola di scarpe.
-Ohhh..finalmente..ragazzo hai lavato le orecchie?
-Ma è impossibile, tu parli!
-Certamente, sei stato bravo, hai disegnato una tartaruga parlante, ma ora dato che ci siamo non potresti disegnare un qualcosa di più accogliente al posto di questa scatola?
-Ci provo dopo, adesso dobbiamo parlare.
E così dopo una bella chiacchierata chiarificatrice i due diventarono amici con la promessa che entrambi non avrebbero parlato a nessuno di questa storia per non complicare la situazione.
-Senti non mi hai detto come ti chiami.
-Mi chiamo Silvestro.
Amici lettori qualcuno di voi ha aggiunto come il gatto? Hahahah, ma bravi!
-Ti dispiace se ti chiamo in un altro modo?
-Ma figurati, puoi chiamarmi come preferisci.
-Ti andrebbe bene Martino?
-E magari il mio compleanno è l'11 Novembre.
I due nuovi amici scoppiarono a ridere, intanto era arrivata l'ora di cena, Saverio nascose la tartaruga sotto il letto.
-Martino stai tranquillo, dopo cena ritorno e ti disegno un bel letto nuovo.
-Và bene ma portami anche un pò di patatine.
Nonna Camilla oltre alle patatine aveva anche preparato delle buonissime polpette.
-Nonna posso andare a vedere la tv in camera?
-Sì certo tesoro, ma prima dammi il bacio della buonanotte.
-Smack! Ciao nonna a domani.
Quattro salti al piano di sopra e...
-Martino ti ho portato anche le polpette!
-Bravo, avevo una gran fame!
Non chiedetevi se le tartarughe mangiano patatine e polpette, probabilmente Martino beve pure il caffè con due cucchiaini di zucchero.
Passavano i giorni e i due amici erano inseparabili, Saverio, oltre al nuovo letto a forma di Colosseo aveva anche disegnato un zainetto con uno scompartimento per portare sempre con sè la tartaruga e il ragazzo si accorse in breve tempo che Martino era ghiotto di gelato e caramelle alla liquirizia golosità ben meritate e generosamente disegnate perchè a volte capitava che Saverio diventasse triste e così la tartaruga iniziava a cantare e subito tornava il sorriso.Fortunatamente Nonna Camilla era un pò sorda perchè quando attaccava la musica non capiva da dove veniva e si metteva a cantare pure lei, ma non è tutto perchè il giovanetto aveva anche insegnato a giocare a scacchi al suo amico corazzato a quattro zampe che veramente avrebbe preferito giocare a qualche video gioco, ecco questa coppia un pò strampalata trovava sempre il modo di passare il tempo, Saverio ne era molto felice e anche Martino se la spassava.
-Saverio ma perchè mi hai disegnato? avresti potuto fare un cane, magari un cavallo per andare a zonzo, invece hai scelto una tartaruga.
-Non sò dirti perchè, ti ho disegnato attraverso la mia fantasia, se vuoi posso scambiarti con un criceto.
-Posso aver altro gelato?
The end