Nel mondo di Kronos il vento non soffia ma ghiaccia.

C'é memoria di una folata fredda che aveva soffiato per parecchio tempo sulla terra e aveva portato alla decimazione delle forme umane, animali e vegetali, esseri viventi che avevano già raggiunto i quarant'anni di età. Tutti congelati, come corpi incellophanati in un obitorio, senza vita, senza il battito che irrora le arterie e le vene, autostrade di cellule, gallerie di plasma che attraversano le strutture interne degli organismi.

Erano rimaste vitali solo le forme di vita da 0 a quarant'anni e si era generata una popolazione umana, di fauna e di flora che portava la speranza di un ripopolamento genetico "rinnovato", dato che il freddo aveva orientato alla ricombinazione cromosomica e aveva prodotto forme di vita immunizzate, protette da "anticorpi sentinella" e adattate a respirare e a trasformare in ossigeno anche i gas presenti nell'atmosfera, non ultima l'anidride carbonica assassina.

Questi umanoidi in particolare, con i nuovi animaloidi e vegetaloidi più perfetti delle generazioni precedenti, sembravano la realizzazione nazista dell' "ariano perfetto", prodotto laboratoriale di una razza pura e di una combinazione genetica creata in provette dall'equipe del dott. Friedrick Perengel dopo snervanti e profondi studi anatomici sulle reazioni polmonari e respiratorie alle sollecitazioni di vari gas, ormai presenti prepotentemente nella gasosfera.

Era stata un'operazione necessaria: primo per non permettere l'estinzione alla razza umana, secondo per non permettere ai Marziani, che erano rimasti nascosti per millenni tranne che nei momenti di intercettazione dei loro Ufo, di realizzare la loro precedente pianificazione dell'invasione del pianeta dopo che gli uomini si fossero suicidati con i loro stessi gas di scarico. Ma era bastato introdurre un'invenzione di Archimedius circa la trasformazione dei gas velenosi in molecole di "ossigeno ricombinato"per non permettere l'invasione degli ultracorpi marziani e la conseguente colonizzazione della terra.

Lo scienziato era stato riabilitato dopo le ultime invenzioni rivelatesi un insuccesso, come la "macchina delle emozioni artificiali", che stimolava il sistema nervoso umano per provare emozioni senza un'esperienza reale ma prettamente virtuale, o la "macchina dell'amore passionale", che permetteva di vivere una storia d'amore illusoria senza il contatto umano ma con la sola sollecitazione delle onde emozionali bombardate nel cervello del soggetto. Ora era riuscito ad aiutare l'umanità a non estinguersi.

Anche i robot, ormai presenti da parecchi anni al servizio degli uomini, avevano spento i loro ardori, perché avevano sperato in una possibile liberazione dal loro dominio se i padroni fossero morti avvelenati dai loro stessi gas industriali. Ora era subentrata invece una nuova era di calore e dalla speranza i robot erano passati a soffrire il caldo nei loro involucri di acciaio mentre gli uomini si recavano in quelle poche spiagge artificiali, che avevano realizzato i cinesi con la loro maestria all'imitazione della realtà dopo che l'inquinamento aveva distrutto quelle reali e le aveva trasformate in riserve di combustibile per gli altiforni industriali e nucleari.

A Kronos il paesaggio ormai era solo un'illusione e Jeffry, chiuso nel suo bunker arieggiato dalla macchina "trasformagasinossigeno" del saggio Archimedius, pensò con grande sofferenza a come era stato bello il mondo naturale, a come erano vissute differentemente le emozioni quando erano naturali, a come non si era  più potuto vivere come un vero uomo anche se l'umanità si era veramente salvata.

E ribadivano che si fosse salvata dall'estinzione "generale" per iniziare una nuova estinzione "individuale".

La perdita degli amici, l'egoismo delle individualità, lo scontro di monadi senza alcuna comunicazione, la vita dentro un bunker supermeccanizzato con telefonini, computer, robot, cloni e macchine non lo soddisfaceva più. Pensò con nostalgia a quando da bambino correva per i prati e riusciva a percepire la brina sulle foglie, ad ascoltare il suono dell'aria e i rumori della natura. Tutte cose che erano solo ologrammi e non riuscivano a dare emozioni se non come immagini senza colori, inutili in una vita irreale, che non esisteva ma che era illusoria corsa con il tempo in un ambiente surrogato.

Fu così che Jeffry, "homo sapiens imaginis" si vide allo specchio del suo smartphone e scorse gli occhi lucidi di pianto.

E non seppe spiegare come, nell'anno 3001, potessero scendere ancora le lacrime dagli occhi suoi di vetro, reimpiantati trent'anni prima nell'università  del Policlinico Generale di Blu Moon.

Tutti i racconti

0
0
4

La lettera che girò il mondo

16 September 2025

La lettera che girò il mondo Questa storia narra di un piccolo gruppo di bambini, che un bel giorno decisero di far volare in cielo tutte le lettere dell’Alfabeto Avevano sognato di mandarle a tutti i bambini del mondo, con la speranza che sarebbero tornate indietro con una semplice risposta [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

📝 Poesia di fine estate

16 September 2025

Notte fonda. Come un respiro trattenuto troppo a lungo, un tuono squarcia il silenzio della città, liberando il cielo da un peso soffocante. Le prime gocce, timide e incerte, si fanno presto insistenti, trasformandosi in rovesci impetuosi che ridisegnano strade, tetti, alberi. Afa, sabbia, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
1

Le farfalle

16 September 2025

Una mia compagna di classe credeva a diverse storie sulla magia, ma non quella magia dove le carte compaiono e scompaiono, o dove una persona viene tagliata a pezzettini e ricomposta; no, lei credeva alla fate per esempio, alla possibilità di sviluppare poteri magici di vario genere, e poi alle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
10
34

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Fine annunciata ma d'effetto. Però si dovrebbe sapere che le fermate [...]

  • thecarnival: grazie;) beh ho cercato di farlo trasparire

5
6
25

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
21

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
39

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

4
5
25

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
16

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: no! ovvio che non può essere la vedova dell'eroe, ma eventualmente [...]

  • Dax: Storia alternativa o rimodellata, ben scritta. like

5
7
37

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
6
28

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
4
22

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

  • Dax: Bella poesia.Quasi quasi posto una delle mie. like

Torna su