Si rividero dieci anni dopo, all'inaugurazione della mostra fotografica di un amico comune. Laura era appena tornata da una vacanza ai Caraibi e portava ancora sulla pelle il sole, il mare, l'allegria delle serate sulla spiaggia. Mario invece stava divorziando un'altra volta.
I loro occhi si incrociarono attraverso una folla di sconosciuti che si dirigeva verso il buffet. Lei gli sorrise e a Mario sembrò di tornare indietro nel tempo, quando Laura era la persona più prossima, quando era abituato a condividere con lei i propri problemi.
Anche Laura si stupì di quel sorriso, perché i loro ultimi incontri, dieci anni prima, non erano stati certo amichevoli. Ripensò al giorno in cui era rientrata in casa dopo che lui se n'era andato, portandosi via, insieme ai vestiti, tutti i suoi sogni. Ricordava di essersi inginocchiata per terra, accanto al divano, e di essere scoppiata a piangere. Aveva solo sperato di non rivederlo più, invece lo rivedeva adesso e quei dieci anni sembravano una vita.
Anche a Mario sembrava che fosse passata una vita da quando aveva preso le sue cose ed era uscito per l'ultima volta dalla loro casa. Aveva lasciato senza rimpianti il bilocale che avevano arredato insieme, scegliendo con cura i mobili e i soprammobili. Aveva voglia soltanto di sentirsi libero e giovane come era stato prima di conoscerla, prima di sposarla, prima di credere che sarebbe rimasto per sempre con lei. E poi c'era Silvia ad aspettarlo in un altro appartamento.
Ripensare a Silvia e ai loro anni di vita insieme lo fece sentire molto vecchio. Vecchio soprattutto in confronto alla giovinezza del viso disteso e abbronzato di Laura.
Era stato come se quei dieci anni gli fossero rotolati addosso con la forza di grossi massi, uno dopo l'altro, fino a quella sera di tre mesi prima, quando Silvia era rincasata dopo di lui, l'aveva salutato appena, poi aveva attraversato il soggiorno, senza fare caso al disordine che regnava ovunque, come sempre. Mario l'aveva guardata da dietro, la gonna troppo corta, il passo stanco, in bilico sui tacchi altissimi. Quando era stato che aveva iniziato a provare rabbia e noia? Quando l'eccitazione si era trasformata in disgusto?
L'aveva seguita in camera, lei era seduta sul letto.
"Ti ho tradito," aveva detto con naturalezza.
"Lo so," aveva risposto Mario e si era sentito quasi sollevato che fosse finita.
Dieci anni prima era stato lui a tradire Laura con Silvia e adesso si chiese come sarebbe stata la sua vita se invece fosse rimasto con lei, se non avesse lasciato la loro casa quel giorno.
Anche Laura stava pensando a quei dieci anni e anche lei si stava chiedendo cosa sarebbe successo se Mario non se ne fosse andato. Ma ormai era molto diversa dalla ragazza che si era inginocchiata a piangere sui sogni infranti. La sua vita era stata diversa da come l'aveva immaginata ma era l'unica vita che voleva, l'unica che le sembrasse possibile.
Con un bacio sfiorò la guancia di Mario.
"Stammi bene," lo salutò.