La Maremma. Una terra aspra, selvaggia, ancora non restituita al progresso e alla civiltà dei consumi, rubata alle paludi che la infestavano fino a pochi anni fa.

Una terra dimenticata da molti, ma amata da chi ancora ci abita. Terra di contrasti forti e decisi, ma che ci fa sognare per la sue distese di verdi pascoli, per ricordarci luoghi come tanti del nostro territorio e dove anche molte altre zone e città si trovavano in tempi non lontani.

Oggi la Maremma evoca solo allevamenti di animali autoctoni avvezzi a quelle particolari condizioni di vita, quella parte di territorio italiano ostile,  ma che è una testimonianza viva e reale di come sia difficile e duro viverci.

Conserva intatte le caratteristiche di una vita pastorale che la gente del posto ha saputo mantenere nel corso degli anni.  Gente avvezza al silenzio, al duro lavoro, sia per gli uomini, sia per le donne che, anche se dedite alla casa, hanno saputo essere compagne di vita per quegli uomini silenziosi, arcigni, scontrosi e ombrosi come i loro animali, forti come antichi guerrieri. Lunghe giornate passate a cavallo,  con ogni  tipo di avversità metereologiche, soli fra terra e cielo, avanti e indietro seguendo il sole e gli animali liberi di scorrazzare per le verdi vallate. Uno dei momenti più importanti della stagione è la marchiatura del bestiame.

Tutti i nati durante la primavera, vanno marchiati per identificarli e per non disperdere il bestiame. Un evento che, per i robusti e taciturni butteri, è solo una delle  normali attività, ma per chi ha la fortuna di assistervi, è  un qualcosa di antico, di arcaico e cruento.  Una fusione fra uomini,  animali  e natura che difficilmente si può realizzare in altri ambiti rurali. La puzza della pelle bruciata della bestia, che per fortuna non patisce molto in termini di dolore con quel ferro infuocato, ma solo la tensione del momento per la coercizione alla quale viene sottoposto, ti arriva penetrante fin dentro il cuore. Vorresti reagire a quella che sembra una barbarie, un rito pagano,  ma invece si resta in silenzio, affascinati dalla precisione e dalla normalità di quel rito violento nei gesti e nella sua stessa esecuzione.

A fine giornata, quando la luce del sole scende lentamente dietro le fitte cortine di alberi, che delimitano le varie porzioni di pascolo, eccolo che solitario cavalca nel riflesso di quella luce rosata, il buttero. L’uomo avanza lentamente stanco della sua giornata, ma conscio di essere un personaggio quasi da fiaba, da racconto davanti al fuoco. Una figura solitaria, sola con lo spirito ancestrale dell’uomo etrusco, suo avo.  L’ultimo esemplare di uomo vero, confuso nella natura che lo protegge come uno dei suoi migliori e amati figli.

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La fermata

21 November 2024

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Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

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Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

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  • Dario Mazzolini: carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]

  • Adribel: Ma che bel testo, alleggerisce il cuore, complimenti.

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Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

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È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

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Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

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Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

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Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

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18 November 2024

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Doppio sogno (1/2)

PG
18 November 2024

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CENTRALE PARANOICA 6

CICCIONE FA UN BUDDHA

18 November 2024

CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]

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