La famosa archeologa fiamminga Lorraine van de Bohr riceve dal Museo Nazionale delle Scienze di Bruxelles l'incarico di effettuare degli scavi in Namibia, per riportare alla luce degli importanti reperti localizzati in una zona di quel misterioso paese.
Per ostacolarla, la autorità mettono in giro la leggenda dello sciamano Sakura, che non vorrebbe si disturbassero le anime dei defunti seppelliti in loco. Durante gli scavi accadono degli strani incidenti e manifestazioni ostili da parte dei locali vengono costruite ad arte.
Hydris, un tecnico indigeno, buon conoscitore della storia e delle leggende della sua terra, riesce a farle capire che quella leggenda non è mai esistita.
Insospettita, la donna si rivolge al principe Yousuf Iman, che si finge innamorato di lei e che afferma di volerla aiutare, spinto dal desiderio di conservare l'ambiente al suo stato naturale.
Messo alle strette dalla studiosa, però, l'uomo confessa tutto: il governo è intenzionato a sfruttare le miniere di uranio presenti nel paese per installare una base atomica.
Subito lei si reca al palazzo del governo e ha un duro scontro con il primo ministro, che le consiglia di lasciar perdere le ricerche e ritornare a casa, evitando di mettere a repentaglio la propria vita.
La coraggiosa scienziata, però, non si arrende.
Decide di raccontare tutto a Vincent, il suo ex marito, famoso giornalista francese. Con l'aiuto di Hydris, gli invia un manoscritto in cui rivela tutto l'intrigo e con una telefonata preannuncia all'uomo l'arrivo del manoscritto. Ma la telefonata è intercettata.
Il principe, in combutta con i governanti, la convoca a palazzo con una scusa, per farla uscire dal suo rifugio. Durante il tragitto in jeep, la donna subisce un attentato, nel quale perde la vita.
L'ex marito riceve il manoscritto e riesce a coinvolgere l'opinione pubblica sulla faccenda.
La base non verrà costruita e la donna riceverà gli onori di un funerale di stato.