2 giugno 1981, Piazzale di Porta Pia
Un'ambulanza si ferma davanti al bar, ne esce trafelato un infermiere che entra e si mette a parlare a un tavolino con tre pensionati.
«Sor Francesco, la sapete la notizia? È morto Rino Gaetano!»
«Cazzo Giulio, com’è successo?»
«Me l’ha detto mio cugino che fa il portantino al Policlinico, ha avuto un incidente qui sulla Nomentana, poco più avanti, all’incrocio con via Carlo Fea, stanotte»
«Poveraccio»
«Ma la cosa peggiore è che avrebbero dovuto operarlo d’urgenza e non hanno trovato uno straccio d’ospedale disponibile con i mezzi all’altezza, hanno chiamato il San Giovanni, il San Camillo, il CTO, il Gemelli ed il San Filippo Neri, alla fine ormai era tardi e gli è crepato sotto le mani»
«Non aveva santi in Paradiso, malgrado fosse famoso. Se succedeva a noi neanche avrebbero provato»
Il signor Nando pensa.
«Ahò, è morto come Fred Buscaglione, lui poco più avanti, a Via Paisiello ai Parioli nel 1960»
«Vero, me lo ricordo»
«Pure quello aveva un macchinone»
«Tornando a Rino, mi ricordo quando è stato a Sanremo, ha cantato “Gianna”, quanti anni sono passati… tre, giusto?»
«Non ricordo, domani lo sapremo dai giornali. Il Paese Sera non farà un'edizione straordinaria come per il Papa?»
Si gira verso la cassa del locale dove c’è la padrona del bar.
«Signora Maria, è morto Rino Gaetano»
«Gesùmmaria, poro fijo»
«Poco più avanti, qui sulla Nomentana»
Interviene l’infermiere
«All’ incrocio con via Carlo Fea, ha perso il controllo della Volvo»
«Ammazza, aveva fatto li sordi»
«Embé, è normale, che doveva lavorare per la gloria?»
«No no, c’aveva ragione, ma mo’ ce fa cazzi co li soldi»
«Tipicamente italiano parlare subito male di chi ha successo, che cavolo, un po’ di pietà»
«C’ha ragione sor France’, però me fa specie che quando quer pazzo ha sparato ar Papa venti giorni fa, le porte pe’ lui se so’ aperte miracolosamente, dopo un quarto d’ora era in sala operatoria»
«Che vuol dire, quello è il capo dei Cristiani, mica uno qualsiasi»
«Perché, all’ospedali ce vo’ l’aiuto divino pe’ esse sarvati?»
«Signora Maria, lei è un po’ blasfema, se lo lasci dire»
«C’ha raggione, era quello de “nuntereggaeppiù”, giusto?»
«Ah, allora lo conosceva bene!»
«Mah, robba moderna, io preferisco sempre Claudio Villa»
«Esagerata, ma noi siamo di un’altra generazione, per esempio a me piace Gianni Morandi!»
Lisetta, la ragazzetta barista, minigonna inguinale e tatuaggi sulle cosce interviene «Scusate signori, ma noi ragazzi seguiamo Renato Zero, i Police, Lucio Dalla, la nostra coetanea Lio»
La signora Maria sbraita: «Quella che sta sempre co’ le cosce de fori come te? Te licenzierei se nun entrassero tanti omini pe’ rifasse l’occhi! Che ce vedranno co ‘ te? C’hai du’zeppi pieni de disegni, a me personalmente me fai schifo»
«Signora, pure Rino Gaetano parlava male di voi, ognuno deve essere ciò che si sente, ormai stiamo negli anni ottanta! È il futuro! L’uomo è stato sulla Luna, ci torniamo spesso, ormai ci prenderemo la residenza a breve, l’estate andremo tranquillamente al Mare… della Tranquillità. So’ sicura che nel 2020 staremo su Marte!»
«Forte ‘a regazzina, tutti gnudi ci andremo al mare, non vedo l’ora!»
La signora Maria ride forte a pieni polmoni
«Je piacerebbe Sor Francesco, ma lei ormai nn je converrebbe, c’avrà ‘a robba che pénne, come me»
«Vabbé, intanto me rifaccio l’occhi»
«Scusate signori, ho l’ambulanza in doppia fila e non ho i lampeggianti dell’emergenza accesi, i vigili me massacrano se non mi sbrigo»
Giulio finisce il caffè ed esce.
Francesco, è adagiato comodamente sulla sedia, con gli occhi fissi sulle natiche di Lisetta che sta alzando le mani cercando di prendere una bottiglia di Whisky in alto, riflette: «Io sto ripensando ancora al cantante, lo sapete che era paesano mio? Di Crotone, anche la sua famiglia è dovuta emigrare come me per poter lavorare»
«Normale, per fare musica o vieni a Roma o vai a Milano»
«Prima o poi ci sarà una migrazione di massa al nord e quelli s’incazzeranno»
«Ma no, il nord è pieno di meridionali, s’integrano molto bene sul posto, l’hanno sempre fatto, si sposano con una del posto e diventano nordisti di prima generazione»
«Che poi saranno i primi a brontolare contro quelli arrivati dopo»
«Signora Maria, gli italiani i fondo sono buoni, solo se c’è qualcuno che li aizza diventano cattivi»
«Speriamo che non arrivino mai gli aizza popoli!»
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La Lega Nord fu fondata pochi anni dopo, nel 1989, unendo 6 piccoli partiti autonomisti. Niente fu più lo stesso.