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Nell’innocenza dell’animo dei miei 3 anni, mi immerse in un mondo fatto di parole, di fiabesche ossessioni, popolato da creature d’ogni fatta. Un incubo, su tutti, ebbe l’ardire di uscire dai sogni notturni e mettersi, a suo agio, a scorazzare per il mondo diurno: IL DRAGO! Mi raccontava, il genitor ribaldo, d’una storia così antica che il suo principio si confondeva con la sua fine. Trattava, la novella, di un drago che ogni qual volta voleva desinare usciva da suo rifugio...
(una spelonca sotto il bastione maggiore delle mura di Ferrara, attiguo alla collinetta delle delizie di Borso d’Este)
... e in preda ad una fame d’altri mondi si faceva avanti per le antiche vie fagocitando passanti e babbei. E dunque la bestiaccia, un giorno grigio come un foglio vecchio, sortì per davvero fuori dalla grotta, scavalcate con tutt’agio le possenti e inutili mura se ne venne lungo la via Cisterna del Follo occupandola per tutta la sua sezione... si che io, piccino, con la testa fuori dalla ringhiera dell’infisso, avevo agio di vederlo venire veso le mie finestre aperte sul pricipio della via Savonarola contigua a quella del Follo... Un gigante di spire ad anelle in tutto il corpo, avvolto d’un fuoco arancione, fauci colossali da starci in quaranta come in corriera, bava arancione e occhi vermigli. La paura innocente dei bambini mi teneva legato a quel vedere. Eccolo in fine sull’incrocio, ergersi poggiando la zampa tripodea al muro di mattoni in ornato del palazzo dei conti Giglioli. Gli occhi di fiamma su di me e...
“Dottore, mi dica la prego, dottore, che cosa ha...?!” Mia madre guarda verso di me che non capisco se ci sono e se m’ha mangiato... “È come svenuto con gli occhi aperti... mi dica la prego!” “Suo figlio?” ridacchia il bonario luminare “la malattia migliore del mondo... è un bambino”
Ancor oggi se mi capita di passare sotto le finestre della vecchia casa, d’istinto, non reggo e volto lo sguardo sul muro del palazzo dei Giglioli e puntualmente la vedo l’impronta triforcuta lo stesso posto che ricordo. Certamente sarà un un’ombra d’umido ma confesso che mi piace pensare nel segreto dei miei piaceri che sia vera.
Un modo diverso di guardare il mondo.
Lawrence Dryvalley, 02 November 2024
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M sfrecciava nel traffico come solo un pilota può fare. Q seduto davanti teneva bassa la testa mentre io, fuori dal finestrino posteriore, sparavo alle volanti degli sbirri. Non so chi ha cantato, [...]
Lawrence Dryvalley, 12 November 2024
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Giuseppe Scilipoti, 02 November 2024
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Utente Anonimo
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Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]
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PG:Parole da incorniciare! Scritte sul sottofondo della città che amo maggiormente.
È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]
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Adribel:Mi sono commossa, ancor prima di leggere le ultime righe stavo pensando la [...]
Dario Mazzolini:grazie di cuore Adribel per le tue parole. Il dolore per la perdita di un genitore [...]
Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]
Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]
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Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]
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PRFF:Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]
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zeroassoluto:Timida solitudine dello scrittore introverso, che si racconta in un ambiente [...]
CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]