Come al solito era in ritardo.
Peter non riusciva proprio ad arrivare puntuale al lavoro, al 61° piano del grattacielo della Huntline Oil sulla Oxford Avenue di Boston.
Ma quello, per lui, sarà un giorno molto particolare.
Corinna Latymore, dirigente del settore acquisti dell'azienda, universalmente nota come The Hungry Snake per il suo spregiudicato e inarrestabile carrierismo che l'aveva fatta arrivare ai vertici calpestando chiunque le si frapponesse intorno, non era ancora arrivata in ufficio.
Abitualmente era puntualissima, anzi arrivava anche prima degli altri per poterli cogliere in fallo sui ritardi.
In particolar modo con i funzionari come lui. Gliene aveva urlate di tutti i colori e sempre in pubblico, per rendere più amara la sentenza sul malcapitato.
Oltretutto, quella mattina sul bus che lo stava conducendo al lavoro si era perso tempo per una controversia fra due passeggeri, turisti francesi, e i controllori che li avevano pescati a bordo senza il biglietto. La cosa costò loro ben sessanta dollari e fece perdere tempo alla corsa.
Quel giorno, invece, si sentiva tranquillo.
La sera prima aveva invitato Corinna a prendere un aperitivo. Doveva parlarle di un affare importante e aveva capito di non esserle indifferente, pur essendo tutti a conoscenza della freddezza della donna e del suo desiderio di primeggiare sugli uomini, anche in quel campo.
In fondo, era un uomo interessante ed era bastato poco per convincerla della "conquista".
Era sicura che avrebbe fatto di lui quello che avrebbe voluto, per poi continuare a vessarlo come sempre. D'altra parte, lei era il capo!
Ma non sempre le nostre certezze rispecchiano la realtà finale delle situazioni.
Peter aveva già pianificato tutto.
In fondo aveva anche bisogno di vendicarsi un pò delle sue angherie.
Salirono in casa. Lei sempre fredda.
Le preparò un cocktail, che Corinna bevve con finta noncuranza.
Non immaginava minimamente che di lì a poco...
La bibita la stordì e la fece svenire. Era stata preparata "con cura".
L'uomo sollevò la donna e la adagiò sul letto, legandole i polsi alle spalliere.
Quando, dopo poco, si svegliò, ebbe un soprassalto. Cercò di divincolarsi ma non ci riuscì.
Iniziò a urlare e inveire contro di lui, minacciando di denunciarlo e fargli trascorrere il resto dei suoi giorni in galera se solo l'avesse toccata con un dito.
In fondo, voleva essere toccata, ma doveva condurre lei il gioco!
Ma pare non fosse intenzione di lui il toccarla, visto che era ancora vestita di tutto punto.
Si avvicinò tranquillamente a letto, incurante delle urla, e le appiccicò un largo strato di nastro adesivo sulla bocca, per zittirla.
Ancora più tranquillamente la salutò con la mano e andò a stendersi sul divano nel salone, per trascorrere la notte.
- Certo, - pensò lei - quest'uomo deve essere strano. Mi porta qui e non prova nemmeno a fare sesso con me. Mi stordisce con un sonnifero, mi lega al letto e non mi violenta! -
Da donna di successo qual era e da femmina ambita da tutti quale si riteneva, era uno smacco essere considerata un nulla da chi riteneva tale.
Peter era soddisfatto. Sarebbe stato troppo facile portarsela a letto, lo aveva intuito, per poi essere trattato come sempre, e ancor di più una pezza da piedi.
Invece no, quella volta aveva deciso lui. E non sarebbe finita lì!
La mattina si svegliò e, come il solito, si preparò per andare al lavoro. Prima di uscire andò nella stanza da letto per... salutarla e infilarle in una narice un batuffolo di ovatta imbevuta di tè: così, tanto per gradire!
Corinna subiva dimenandosi come un’ossessa e non riusciva a capire.
Sì, l'avrebbe lasciata legata al letto, pregustandone livori e rancori.
E aveva una sorpresa in serbo per lei!
Arrivò in ufficio tranquillo e mostrò di meravigliarsi come gli altri alla notizia dell'assenza del capo.
La cercarono a casa e sui cellulari, ma non si ebbe risposta.
Dopo un paio d'ore decise di andare a prendere un caffè e successe qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita.
Andò al solito bar dove passava spesso e notò un volto nuovo alla cassa. Si chiamava Beth. Una donna bella solare simpatica vivace.
Si avvicinò per pagare e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
Anche Peter fu notato e lei rispose con i suoi grandi occhi verdi, fissandolo per un attimo interminabile.
Fu un autentico colpo di fulmine per entrambi.
Concordarono un appuntamento per il pomeriggio, ma lui aveva già in mente il piano perfetto che lo avrebbe reso felice, con lei.
Salì in ufficio, chiese un permesso e tornò a casa.
Corinna era sempre legata al letto, con l'angoscia e la rabbia che le si leggevano in volto.
L'uomo si avvicinò al letto con una gran quantità di fogli fotocopiati in mano.
Glieli mostrò appena, lei li guardò, li riconobbe e gelò. L'aveva scoperta!
Le tolse l'ovatta dal naso, offrendole di toglierle il cerotto dalla bocca se lei non avesse gridato.
La donna annuì. Strappò il cerotto e lei fece un lungo respiro, restando in attesa della sua successiva mossa.
Lui parlò pacatamente.
I fogli contenevano le prove delle operazioni fraudolente che la donna aveva portato a termine ai danni dell'azienda. A occhio e croce, aveva calcolato che doveva aver guadagnato circa sei milioni di dollari.
A questo punto le offrì due possibilità.
Se lo avesse denunciato per il sequestro, avrebbe reso pubbliche le prove del suo dolo e per lei sarebbe stata la fine di tutto.
L'alternativa era il silenzio di entrambi sull'accaduto e una piccola "ricompensa" per lui: un milione di dollari, prendere o lasciare.
Corinna si agitò non poco, iniziando a inveirgli contro. Poi si calmò e accettò la proposta (che d’altra parte non poteva certo rifiutare!).
Con calma chiese certezza della sua scelta e, a un cenno di assenso, la slegò dal letto.
Appena libera, gli rifilò un sonoro ceffone in pieno volto, che l'uomo accettò di buon grado.
Uscirono insieme.
Peter si recò all'appuntamento con Beth.
Si "incontrarono" subito e, mentre le teneva la mano, le confidò il suo piano.
Avrebbe intascato i soldi da Corinna, si sarebbe licenziato e sarebbero partiti insieme per costruirsi un nuovo futuro, da qualche altra parte.
Beth lo ascoltò ispirata e sorrise.