Surya propose subito di coinvolgere suo fratello Alessio perché realizzasse un identikit della donna: chiamati a raccolta i bambini, chiesi loro di descriverci nei minimi particolari quello che ricordavano dell'anziana donna. Fatto questo iniziammo a telefonare a tutte le persone che potevano essere utili: Walter decise seduta stante di coinvolgere nelle ricerche tutti i suoi amici artisti, che di fantasia ne avevano da vendere. Telefonammo a tutte le persone che conoscevamo ripetendo la descrizione fatta dai bambini, anche perché ormai la sapevamo a memoria. Giueseppe ci mise di mezzo pure i suoi vecchietti, i quali risultarono in effetti molto interessati al caso. In breve riuscimmo ad arruolare un nutrito gruppo di amici che si erano appassionati alla vicenda, una vera e propria task force natalizia. Mettemmo anche un post su Facebook, con l’identikit realizzato da Alessio ed una minuziosa descrizione dell’anziana donna come i bambini l’avevano descritta a noi. Cercammo di essere il più precisi possibile, chiedendo ai bambini di descriverci come fosse vestita, che viso avesse, come fossero i capelli.
I giorni passavano, il nostro post su facebook iniziò a diffondersi e in breve diventò virale. Ed iniziarono ad arrivarci le prime segnalazioni.
L’anziana donna aveva “colpito ancora”, fermando altri bambini, e facendo altri “doni”. E le famiglie che avevano ricevuto i doni si erano unite alla nostra ricerca.
E come in tutte le migliori fiabe, poiché era per noi diventato molto importante riuscire a trovarla, alla fine ci riuscimmo. Avevamo nome, cognome e indirizzo.
“E ora?” dissi guardando mio marito.
“E ora si va da lei”. Rispose lui con un sorriso enigmatico.
Intanto la nostra task force aveva iniziato a funzionare come una macchina ben oliata. Qualcuno aveva creato una chat, “la donna misteriosa”, e tutti, alla notizia che l’anziana donna era stata trovata, avevano iniziato a fare ipotesi su cosa fare.
Ma chi era la donna misteriosa? E perché se ne andava in giro facendo questi strani regali alle famiglie?
Non fu facile ricostruire tutta la storia, ma alla fine ci riuscimmo.
Con impegno, collaborazione e con risorse che all’inizio di questa storia non avremmo mai immaginato di avere a disposizione, (qualcuno nella nostra task force aveva coinvolto un suo parente poliziotto, che a sua volta aveva coinvolto i suoi colleghi che con passione si erano messi ad indagare sulla donna), riuscimmo a ricostruire la sua storia, che ora vado a raccontarvi.