Quella domanda era diventata un’ossessione per lui.
Sembrava che gli altri non avessero altro pensiero in testa.
Hai fatto tardi? Come mai?
Prendi sempre il gelato al cioccolato? Come mai?
A quarant'anni non sei ancora sposato? Come mai?
Ormai era diventato un Come mai?
Ed anche in quella occasione...
La serata sembrava essere iniziata bene.
Appuntamento alle sei, al solito posto, in quel freddo pomeriggio invernale.
Il solito posto era la piazzetta antistante la stazione della metropolitana che lei prendeva abitualmente, anche per andare al lavoro.
Quella domenica si era fatto prestare l’auto da un amico, al quale non occorreva quel giorno, visto che la sua vecchia quattro ruote lo aveva lasciato per strada il giorno prima.
Non si voleva decidere a portarla allo scasso. Gli si era affezionato.
Si preparò bene, aveva finalmente deciso di parlarle.
Lo avrebbe fatto con dolcezza e determinazione.
Bisognava pur far qualcosa, prendere una decisione.
Arrivarono entrambi abbastanza puntuali all’appuntamento.
Lei gli si porse e lui la baciò con calore e affetto. Dopo qualche istante di tenerezze, si spostarono da lì.
In breve tempo furono alla grande piazza, ma non riuscirono a uscire dall’auto: un acquazzone improvviso li bloccò e dovettero, senza però addolorarsi granché, cercare un posto per parcheggiare e aspettare che la pioggia finisse o perlomeno si calmasse.
Parlarono un pò del più e del meno, quando lui decise di prendere di petto la situazione e le fece la domanda.
Lei si rese conto di essere impreparata alla situazione.
Variegate emozioni si accavallarono nel cuore e nella mente: sorpresa, ansia, timore, gioia.
Ed iniziò a piangere.
All’esterno la pioggia incalzava, mentre nell’abitacolo il rumore dell’acqua si confondeva con la dolcezza delle sue lacrime.
A quel punto decise di prendersi una piccola rivincita e sfoderò il suo Come mai?
Ma non ebbe risposta.