Aiuto!
Il grido d'allarme risuonava in tutto il Parco.
Rosa correva dietro al cane che le era sfuggito di mano.
A quell'ora della domenica mattina, e particolarmente in quella calda primavera, il posto era pieno di famiglie con bambini in bicicletta o nelle carrozzine.
In effetti, Zaro non era propriamente un cucciolo. Aveva sei anni e come golden retriever era ben più sviluppato per la sua razza. Però, era sempre stato tranquillo, sia in casa che in giardino che nel Parco stesso.
Quel giorno, però, qualcosa doveva averlo spaventato o elettrizzato e lei, correndogli dietro, cercava di rimettere a posto, nella sua mente, le ultime immagini vissute in compagnia del cane.
E torna con la mente a quando, una volta, era stata costretta, appena entrata nel Parco, a legare saldamente il cane a un paletto perché l'animale voleva avventarsi sulla cagnetta del condomino della palazzina vicina alla sua che si trovava a passare di là, in compagnia del padrone.
Oltretutto, di cagnette, quella mattina, non ne aveva notato in giro.
Continuò comunque a correre dietro a Zaro, mentre le persone si scansavano e si allontanavano.
E forse fu proprio la distrazione nello scansare una carrozzina che le fece perdere l’equilibrio.
Inciampò sui marciapiedi e finì faccia a terra.
Per ripararsi il volto mise la mano avanti al corpo, andando a finire sui cocci di una bottiglia rotta, che qualche “distratto” aveva abbandonato proprio lì.
Al vedere la padrona a terra il cane tornò indietro e corse a guaire accanto a lei, quasi piangendo come un bambino.
Il risultato furono nove punti di sutura alla mano destra, fra pollice e polso.
Tornata a casa dall’Ospedale fu accolta con gioia dall’amico a quattro zampe.
A lei venne da fargli una sola domanda “Perché sei scappato? E proprio oggi che si celebra la Giornata Internazionale della Lentezza!.”