Sì, direi che il posto è perfetto.
In questa foresta la vegetazione cresce a dismisura all'interno di una grande opera chiamata natura. Ah, come mi sento pollice verde e tra breve pure rinfrancato!
Gli alberi, tra l'altro, bloccano svariati passaggi, inoltre le strade, i percorsi e sentieri non sono proprio praticabili, infatti, durante il tragitto non ho scorto nessuno. Sicuramente appena sceso in città, dimenticherò il luogo in cui mi trovo adesso in quanto la boscaglia risulta enorme nonché labirintica.
Ho accostato la Jeep tenendo il motore acceso. Apro il cofano, sposto febbrilmente l'accozzaglia presente nel vano bagagli ovvero dei teli, sacchi di juta, alcune sedie in plastica, una tenda, un tavolo pieghevole, una serie di arnesi da taglio di cui stamattina ho dimenticato di rimettere dentro la cassetta degli attrezzi (anch'essa presente) e tanto altro.
Prendo ciò che mi serve, precisamente una pala ed un box in acciaio inossidabile dalle medie dimensioni e li deposito a terra. Bene, cominciamo subito!
Senza fare pause e senza prendere fiato, scavo una fossa abbastanza larga e profonda, per poi spingere di fretta e furia la scatola metallizzata all’interno della buca ed infine copro adeguatamente con uno strato di foglie, con delle frasche e del terriccio.
«Oh finalmente!» esclamo tra me e me a bassa voce, asciugandomi il sudore della fronte con un braccio.
Beh, nella vita si fanno delle scelte, e di conseguenza una cernita accurata di persone e cose. Altrimenti non sarei qui.
Una volta salito sul fuoristrada, accendo la radio e sorridendo mi avvio verso la casa della mia fidanzata.
Che bella cosa accettare, uccidere e al contempo seppellire il passato!