Che dolore!
Con anticipo su gli altri sensi, sento contusioni e acciacchi che il sonno aveva anestetizzato.
Apro gli occhi a fatica vincendo con coraggio la luce del giorno che irrompe nella stanza che non riconosco.
Il mal di testa mi rende difficile riordinare i pensieri e i ricordi.
Alzo con grande sforzo il capo dal cuscino.
Una sottile inquietudine si fa strada nelle mie interiora.
Non ho memoria!
Indosso la tunica nera tenendomi in piedi a fatica.
Guardo con maggiore attenzione la stanza.
Ne ricavo una impressione deprimente.
Raggiungo il bagno.
Dio mio! Che pallore.
Dannazione! A parte qualche sensazione, non recupero la memoria.
Che strano!? Un vasto silenzio al di là delle finestre.
Una porta nera in fondo al corridoio.
Un sorriso cattivo modifica la mia espressione.
Non ne capisco la ragione.
Darei un tesoro per ricordare.
Le mie mani! Lunghe con le dita sottili... inquietanti.
Ritorno agli specchi antichi del bagno... i miei occhi!
Grandi e neri senza iride... mostruosi.
Chi diavolo sono? Che cazzo faccio?
Perchè questo silenzio?
Una rosa in un vaso attira la mia attenzione. La accarezzo.
... Maledizione!
La rosa ora è cenere.
Mi viene il sospetto che questa mia condizione sia inusuale... la mia natura è nella notte, sono estraneo al giorno.
Trovo il coraggio e apro una finestra.
Un odore acre, putrido... di Morte.
Ora ricordo!
Un sorriso convinto e cattivo devasta il mio muso ossuto.
Ho avuto il solito attacco di sonnambulismo.
Tutta colpa del troppo lavoro...