33 gradi.
Segnava l’oggetto misterioso appeso in bella vista all’esterno della cucina.
Faceva caldo, molto caldo. Un caldo afoso appiccicoso soffocante.
Per non parlare della… giungla!
Da qualche mese lo spazio antistante al palazzo dove vivo è abitato, dalla mattina presto, molto presto, da decine di pennuti che svolazzano e parlano fra loro, a voce bella alta, urlando a più non posso: principalmente sono gabbiani, fastidiosissimi, accompagnati da colombi rondini e altre specie di uccelli. E contro di loro non posso far niente!
Per tutto il resto c’è…
Aiuto, sto andando fuori di testa.
Ritorniamo a noi.
Bisogna fare qualcosa per questo caldo.
Il mare! Bisogna andare al mare!
Devo fare in fretta. Il bus per Nizza parte alle 9, altrimenti dovrei aspettare un’ora. E con questo caldo!
Mi preparo, scendo di corsa e, dopo un paio di fermate del bus locale, sono al terminal.
Mi accomodo, accogliendo con favore il lieve rinfresco di aria condizionata, ben amministrata: leggera ma efficace.
Dopo oltre un’ora di traffico e innumerevoli (anche troppe) fermate per accogliere altri passeggeri, siamo alla Promenade des Anglais. Come sempre affollata, ma è talmente estesa e piena di strutture balneari che non ho difficoltà a trovar posto in una di quelli che frequento abitualmente.
Inoltre, ora che mi ricordo, oggi è il 14 luglio, quindi molti saranno altrove a partecipare alle Manifestazioni pubbliche.
Prenoto un lettino e mi avvio sul bagnasciuga per sceglierlo.
Ne individuo due vuoti.
Alla loro destra due ragazze, sulla trentina, che ridono e scherzano prendendo il sole.
A sinistra una coppia di giovani che si tengono ben stretti (anche con questo caldo, penso!).
Mi accomodo su uno dei due lettini vuoti e, così, posso iniziare a rilassarmi.
Sole sole sole!
Mi preparo per la prima immersione. Ne ho proprio bisogno. Mi serve per ricaricare quel senso di spossatezza dovuto al caldo.
Dopo una decina di minuti di acqua totale torno al lettino e mi stendo per godermi il sole.
Mentre sono lì a sciogliermi al sole, senza pensarci o volerlo, cerco di immaginare le vite delle due ragazze che mi sono accanto.
Dai loro discorsi vengo a sapere che si chiamano Claudine e Rosie.
La prima è alta, capelli biondo-mechati, snella. Non bellissima ma intrigante, anzi, molto interessante.
Rosie è più carina, capelli corti e neri. Tonda ma ben piazzata: bisogna ammetterlo, ha un bel “davanzale”.
L’amica le dice, volendole fare un complimento, che le ricorda Meghan, la moglie del principe Henry.
Dopo un po', Claudine si confessa con l'amica...
“Tu sai che ho una storia con Pierre da qualche mese. Lui mi piace, mi dà sicurezza, mi tranquillizza. Ma io tranquilla non sono e allora devo sempre cercare un vicolo stretto nel quale infilarmi, specialmente se sono biondi e con gli occhi azzurri (anche se Pierre non lo è), per poi uscirne spesso anche piuttosto malconcia. E, se ricordi la favola della rana e dello scorpione… è la mia natura!”
A questo punto Rosie non resiste un attimo di più.
“Sei un’ingrata. Dopo avertelo fatto conoscere e aver rinunciato a “farmi avanti” con Pierre, mi vieni a dire che -…è la mia natura!-. Ma fammi il favore!”.
E se ne va, lasciandola di sasso…
Invece…
“Tu sai che ho una storia con Pierre da qualche mese. Lui mi piace, mi dà sicurezza, mi tranquillizza. Ma io tranquilla non sono e allora devo sempre cercare un vicolo stretto nel quale infilarmi, specialmente se sono biondi e con gli occhi azzurri (anche se Pierre non lo è), per poi uscirne spesso anche piuttosto malconcia. E, se ricordi la favola della rana e dello scorpione… è la mia natura!”
Ma Claudine non si è accorta, e nemmeno l’amica, che Pierre è proprio dietro di loro.
“Allora, io sarei il tuo salvagente! Non sai cosa fartene delle persone. E mi stupisco che lei, che stimo e apprezzo, possa ancora darti corda in queste tue assurdità. Stammi bene. Ciao.”
E se ne va, lasciandola di sasso…
Invece…
“Tu sai che ho una storia con Pierre da qualche mese. Lui mi piace, mi dà sicurezza, mi tranquillizza. Ma io tranquilla non sono e allora devo sempre cercare un vicolo stretto nel quale infilarmi, specialmente se sono biondi e con gli occhi azzurri (anche se Pierre non lo è), per poi uscirne spesso anche piuttosto malconcia. E, se ricordi la favola della rana e dello scorpione… è la mia natura!”
Mentre Claudine sta raccontando all’amica queste sue emozioni, arriva François, biondo e con gli occhi azzurri, proprio come piacciono a lei.
E’ stato consulente del suo ultimo lavoro a teatro e si sono trovati molto affiatati on-stage.
In effetti, a lei non dispiacerebbe ritrovarselo in quel vicolo stretto.
Così lo invita al bar a prendere qualcosa di fresco, salutando frettolosamente l’amica.
E se ne va, lasciandola di sasso…