Quando mi risveglio, sono nella mia tenda, ma qualcosa non va, mi sento a pezzi e non sono solo: una vecchia del villaggio mi accudisce e mi dice di stare fermo, sono malato. Non c'è problema, sono talmente indolenzito che non ho nessuna intenzione di farlo.
Mi riprendo in un paio di giorni e scopro che in totale è passata una settimana da quando ho scoperto il sito, un giorno intero mi è servito per tornare al villaggio e quattro giorni sono stato senza sensi a letto. Tutta la mia attrezzatura è andata persa, sono arrivato qui allo stremo delle forze, con appena gli stracci che avevo addosso. Appena mi alzo, esco e mi rendo conto che la mia pelle è completamente tatuata. Chiedo alla vecchia, che mi dice di averli visti apparire, uno per uno, in questi giorni. Cosa sia successo non lo riesco a ricordare, se almeno avessi la mia telecamera potrei provare a interpretare i bassorilievi, ma così non ho altro che studiare me stesso. Trovo uno specchio e mi osservo: non si tratta di disegni, in realtà sono ideogrammi di una lingua sconosciuta. Mi correggo, non sconosciuta a me, ma al mondo intero dell'archeologia, così mi faccio fotografare dalla donna, che non mostra nessuna sorpresa nel vedermi completamente nudo: evidentemente ha anche provveduto alla mia igiene in questo giorni.
Qualche ora di lavoro al computer e non ho più bisogno di mettermi a guardare il video girato nella grotta perché i miei tatuaggi raccontano la stessa storia, stavolta raccontata dai vinti anziché dai vincitori.
Ci fu uno scontro tra due spiegamenti, sulla Terra nell'antichità. Uno schieramento era in svantaggio, quindi assoldò un esercito umano per partecipare alla guerra sotto l'insegna della falce di Luna, l'altro sbarcò animali e mostri dalle sue astronavi, il loro simbolo era il Sole e l'obiettivo strategico di distruggere la razza umana.
Lo scontro tra il popolo della Luna e quello del Sole avvenne qui, nei deserti tra l'attuale Turchia e l'Iraq, molto prima degli albori della civiltà ed il popolo della Luna prevalse, distruggendo le schiere di mostri e i loro padroni e salvando la razza umana dall'eccidio.
L'unica cosa che non poterono distruggere fu il seme stesso della violenza distruttiva di quell'antica razza aliena, così lo rinchiusero in un sarcofago di zolfo dentro una grotta nel deserto. Prima di andarsene lasciarono una profezia:
“Quando un uomo entrerà in contatto col seme e ne porterà il veleno alla luce diffonderà una pestilenza che vendicherà il popolo del Sole sterminando la vita umana sulla Terra”
Quell'uomo sono io, i miei tatuaggi lo affermano. Sul mio petto ad ultima testimonianza ho raffigurate le immagini dei rappresentanti delle due razze in conflitto, il popolo della Luna ha le zampe caprine, il popolo del Sole indossa tuniche bianche, ha la barba canuta ed indossa uno strano copricapo triangolare.
Non ho il tempo di abituarmi all'idea di essere un predestinato perché nel buio della sera vedo dei riflessi di fiamme che circondano la mia tenda... Qualche voce, un brusio, poi urla degli uomini: un'altra cosa che ho imparato negli anni è a sentire il puzzo di linciaggio!
Ho sempre un piano di fuga pronto e per fortuna nessuno ha frugato tra le mie cose: una bomba a mano artigianale è in fondo alla mia borsa, camuffata da scarpa, la innesco e mi lancio fuori, mi butto a terra mentre la tenda esplode e si incendia con tutto quello che era rimasto delle mie cose. Prima che la tribù intera si possa riavere dallo shock, corro al recinto dei cavalli e salto su quello meno imbizzarrito dall'esplosione mentre lascio scappare gli altri.
In men che non si dica, sono lontano dall'accampamento e la notte mi proteggerà fino a domani.
Con un po' di fortuna, farò perdere le mie tracce e deciderò sul da farsi.
Atene è la prima tappa della mia fuga. Due settimane di ricerche hanno dato un solo esito: sono stato contaminato da qualcosa di molto aggressivo che sta prendendo possesso del mio corpo.
Per ora non sembra avere vettori di contagio, ma è un virus molto semplice ed in continua evoluzione. Potrebbe evolversi fino a trovare una forma aerea e acquisire così una virulenza devastante.
L'unica cosa che lo tiene a bada pare essere lo zolfo, che annienta la sua resistenza alle difese immunitarie: per questo il Seme che ho trovato è stato sepolto in quel sarcofago e l'intera caverna isolata in modo che il minerale si conservasse per un tempo indefinito.
Indefinito finché il prescelto arrivi a violare quella tomba e a diffondere il virus mortale sulla Terra
Per questo, per evitare l'ecatombe, da allora e per quasi cinquant'anni mi sono immerso in queste acque sulfuree, in modo da tenere a bada quel virus alieno che ho contratto da un piccolo graffio.
È una mia fantasia?
L'allucinazione di un vecchio troppo tatuato?
Non si sa, dopo quell'evento mi sono isolato dal mondo e ritirato qui, dove non mi conosce nessuno e nessuno mi vede, per tutti sono un ex figlio dei fiori che è andato in America a farsi tatuare ed è tornato in Italia da figliol prodigo.
La cosa è ironica, dato che sono nato negli Stati Uniti da genitori spagnoli, ma non riesco a ridere per la preoccupazione di quello che potrebbe succedere quando sarò troppo anziano per venirmi ad immergere in queste acque. Allora una profezia antica di migliaia di anni arriverà a compimento e una scempio cancellerà la nostra razza dalla faccia della Terra.
E io sono solo un povero vecchio, vicino alla fine dei suoi giorni.