Per un po' di tempo siamo stati a punzecchiarci.
Allusioni, provocazioni, ammiccamenti, sorrisi, poi abbiamo prenotato un weekend in un b&b.
Ho chiuso la porta con i gomiti perché le mani erano impegnate.
La bocca, le mani, i pensieri, tutto quanto ballava una danza fatta di preliminari e abiti che cadevano.
La trascino in doccia per cominciare accompagnati dal rumore dell'acqua sui nostri corpi e assaggio la sua pelle come fosse pane appena sfornato.
Lei mi stringe, mi respinge, si aggrappa a me e mi graffia, io infilo la lingua tra le sue labbra e non so neanche come ho fatto a trovarmi in ginocchio mentre la sento cominciare a gemere.
In silenzio, nei miei pensieri, il piacere mi assale e lo farà altre dieci, cento volte in quei giorni, tutte le volte che lei esplode, trabocca, sospira quella passione che non riesce o non vuole trattenere.
Ma è una lotta alla pari. Credevo di aver trovato un'altra forma da plasmare invece scopro una donna, certa di sè, forte, capace, che si lascia condurre ma non tralascia di agire, così sceglie di fermarmi ogni tanto e fa le cose a modo suo: lascio che mi tocchi, mi accarezzi, mi assaggi, scelga lei cosa e come fare per proseguire la danza, tra le lenzuola, in piedi, appoggiati al tavolo in cucina o stretti sulla poltrona, mentre affondo le dita nella schiena per sentirla fremere ancora.
E di nuovo prendo le redini del gioco, le stringo i polsi legati alla testata del letto e fingo di abusare di lei, che alla fine scioglie i lacci, si libera e mi rovescia, per salirmi sopra!
Il nostro non è più un ballo ma una competizione, tesa a provocare il piacere, ad affondare nella libido come dita nella marmellata, la stessa che si è spalmata sul corpo per indicarmi una traccia da seguire, che mi ha portato dentro di lei ancora per una volta, nello stesso momento in cui la sua bocca prendeva me.
Due giorni.
Due giorni in cui abbiamo bruciato tutte le nostre energie per provocare orgasmi, fisici o mentali e sfogare quella tensione, quel bisogno di sentirci amati senza nemmeno un istante di tenerezza, scoprendo senza volere il nostro modo essere più intimo, quello di noi due che avevamo perso ogni voglia di amare.