Sono distratto
Mi guardo in giro e vedo la spiaggia che si svuota
L’ora del tramonto è quella che preferisco
Raggiungo una quiete interna difficile da spiegare
La sabbia inizia a inumidirsi
I gabbiani iniziano ad avvicinarsi in cerca di cibo
E il cielo assume toni di colori unici
Cani festanti possono riprendere possesso della terra
Saltano per afferrare quel bastone di legno offertogli
Chiedono poco
Ma quella musica
Quella canzone
Lei batte alla porta del mio orecchio
La conosco
Ma non subito la identifico
Un attimo dopo capisco
Era la nostra canzone
La canzone anch’essa di un’estate
Un’estate passata ad amarsi
Intorno a falò sulla spiaggia
Dove le mani curiose si muovevano
E le parole scorrevano fluenti senza ostacoli
Dove si facevano programmi per il futuro
Dove si ballava tutta notte senza mai stancarsi
Dove il colore dei suoi occhi si confondeva col cielo
Dove le labbra umide poggiavano sulle sue
Quella canzone
Aveva accompagnato tanti momenti insieme
Quando sentivi le sue note cambiavi umore
Ti dava una carica tale che il romanticismo era antiquato
Non si poggiava i piedi da terra
Quella mattina lei partì
E le note smisero di seguire il loro corso
Caddero da quel pentagramma
Cosi nel vuoto mischiandosi tra loro
Rividi il mare dopo alcuni anni
Ma quella canzone
Lei no
Lei mi accompagnò per tanto tempo
Adesso sognante e felice
Adesso sognante e cupa
Ma penso fosse solo una canzone
Ma anche un piccolo puzzle della mia vita
La risento volentieri non mi rende triste
Ho vissuto quello conta
Ritorno a guardare la spiaggia e lentamente la musica scema