Alla marina il pescatore è seduto sopra una corda arrotolata.
È appena tornato dalla pesca.
Oggi non è andata benissimo.
Quattro sarde, due alici e un purpo.
Si insomma un Polpo.
Bello grosso, ma pur sempre uno.
Per la cena è a posto.
Ma domani?
Ma che giornata storta.
È iniziata ieri sera, ancora.
Ha litigato con la sua Maria per una sciocchezza.
Ha pensato a lei tutta notte.
La pesca inoltre è stata dura e poco fruttuosa.
E adesso ci sono solo lui e il pesce.
Lo guarda in quegli occhi vitrei.
- Ma che vai cercando da me.
Se mo’ ti libero.
Io che mi mangio?
Ascolta smettila di fare quella faccia pietosa.
Non mi convinci.
Anzi ti dirò di più, nun me ne fotte niente.
Stasera finirai all’acqua pazza.
Non ti sopporto.
MA che tieni a’ guarda’ -
Lo afferra per i tentacoli.
Alza il braccio in alto.
- U’ maronna, ma oggi che tengo.
Non ho coraggio di sbatterlo per terra -
Lo riguarda negli occhi.
Un grande lancio.
Splash nell’acqua.
È di nuovo libero.
Sembra quasi ringraziare.
Il pescatore alza le spalle.
- Domani andrà meglio.
Adesso ho voglia di veder solo la mia Maria -