Sono passate circa tre ore da quando Giorgio, un amico, si sta prodigando a sistemarmi il PC. Appena gli ho riferito tramite WhatsApp le problematiche che riscontravo da giorni, nel primo pomeriggio si è subito fiondato a casa mia con la chiara intenzione di risolverne persino la più piccola problematica.
Va pazzo per i computer, li conosce piuttosto bene, tanto di vantarne una conoscenza spaventosa sia a livello pratico che tecnico e teorico.
Non chiede mai compensi per la riparazione e neanche per qualsiasi aiuto, per lui rappresentano una sfida assolutamente da vincere e di conseguenza si cimenta con immancabile entusiasmo.
Il suo motto è: “Più complicati e malmessi sono, più ci provo gusto nello spuntarla!”.
Per non parlare dei videogiochi, oltre a essere un bravissimo player, ha la capacità di reperirli nel web con estrema facilità.
L’altro giorno, giusto per fare un esempio, sempre qui da me, mi disse: «Qual è il videogioco che tu sostieni impossibile da craccare? Innanzitutto scarichiamolo da questo sito, poi mi basteranno cinque minuti per smanettare e voilà il gioco sarà fatto... in tutti i sensi!”
Lo osservo con curiosità, vestito nella solita maniera, ovverosia stravagante, difatti indossa una maglietta nera con la solita frase in verde “Nerd? I Prefer the Term intellectual badass”, blue jeans sdruciti, scarpe Chuck Taylor marroni, capigliatura rasta, occhiali da vista e col chewing-gum continuamente in bocca.
Digita sulla tastiera e clicca col mouse a velocità inaudita, si alza, prende un CD di installazione e mi comunica che il PC è strapieno di virus e che se al posto suo ci fosse stato un altro si sarebbe arreso in quanto mi avrebbe consigliato di buttarlo in qualche discarica.
«Tornerà come nuovo!», afferma sicuro di sé.
Un genio? Un malato? Fatto sta che non lo batte nessuno.
A un certo punto, dopo aver discusso del computer e dei programmi, spostiamo la nostra conversazione su altro, parlando dapprima di automobili e poi di donne. A tal proposito nonostante siamo amici da poco tempo ho proprio l'impressione che in fatto di donne, in confronto a me, sia piazzato nei piani bassi, se non bassissimi.
Gli racconto della mia ultima conquista, mentre Giorgio si limita ad ascoltarmi non distogliendo nemmeno per un secondo lo sguardo dal monitor, annuendo oppure al massimo dicendomi piccolissime frasi del tipo “Ah si, bravo!” o “Molto bene!”
Resetta il computer e, nell’attesa che si apra Windows, si degna finalmente di staccare gli occhi dallo schermo per raccontarmi qualcosa, mostrandomi inoltre un'espressione un po’ maliziosa.
«Credo di immaginare l’idea che vi siete fatti del sottoscritto, tu e gli altri amici del gruppo. In verità le cose stanno diversamente!», mi espone.
Non so cosa dire, lo guardo stupito e lui continua a parlare.
«Essere un appassionato di informatica non vuol dire che la mia vita sociale risulti un disastro, infatti grazie a questa passione accedo alle camere da letto di un mucchio di ragazze con la scusa di sistemare i loro PC», mi racconta con nonchalance.
Resto sorpreso.
«Anvedi il signorino!», esclamo con un sorriso complice.
«Eh sì, come vedi non sono messo male!»
«E poi?», gli chiedo.
«Prima il dovere e poi il piacere!», mi risponde conciso.
Si nota chiaramente che non vuole approfondire, ritornando così a dedicarsi al computer con la solita disinvoltura e abilità per gli ultimi ritocchi.
Ha finito, mi saluta dicendomi che deve scappare in quanto Jessica, una nostra amica in comune nonché sventolona da paura, gli ha mandato un messaggio e richiede la sua assistenza. A quanto pare anche lei con problemi di virus.
Frettolosamente esce da casa mia e dalla finestra lo vedo sfregarsi le mani, mettersi il casco e infine allontanarsi con il suo Piaggio Si.
Mi è sembrato di scorgere in lui un portamento compiaciuto.
Riguardo il suo operato, sono assai soddisfatto, il mio computer è perfettamente funzionante, ma diamine, resto con una dannata curiosità.
“Prima il dovere e poi il piacere!”. Mi son rimaste impresse queste specifiche parole di Giorgio.
Cosa intendeva dire esattamente? Prima i computer… forse?
*Significato della parola nerd: tipo umano, spec. giovane, poco portato per la mondanità, la socializzazione e lo sport, che trova soddisfazione e riscatto negli studi, soprattutto nell’informatica.