Il dolore è passato, ci voleva tanto? È bastato fare un balzo avanti per stare meglio, anche i dottori ormai si erano stancati di curarmi, “aspettiamo, non c’è altro da fare”, i miei parenti mi guardavano, indecisi se sentirsi contenti o straziati dal dolore quando il momento sarebbe arrivato, ormai la prima opzione sembrava aver convinto tutti.
Timidamente avevano prima chiesto, poi implorato i dottori di darmi la dolce morte, loro li guardavano inorriditi:
“Queste decisioni le prende Dio.”
Mio fratello profondamente ateo gli aveva risposto:
“Stiamo messi bene, dobbiamo aspettare che il nulla si manifesti.”
I dottori lo odiavano, erano tutti obiettori di coscienza, mi fecero capire che “devi soffrire e stare zitto!”
Finalmente sto bene, mesi di dolori continui finiti in un attimo.
Non devo più sentire coltellate continue, non ho più un corpo, sono pura essenza, molecole d’aria tenute insieme dal nulla! Per pochi secondi ho visto la camera dall’alto, il dottore che scuoteva il capo verso mia moglie che iniziava a piangere. Ci eravamo amati fino alla fine, aspettava con ansia quel momento, ma non si è mai preparati al distacco.
Posso osservare tutto lucidamente ora che non convivo più con i dolori.
Povero amore mio, è dimagrita negli ultimi mesi, ha delle rughe sul viso che non ricordo di aver mai visto, spero che passato il primo momento il sollievo riesca a prevalere.
Volo nel cielo come il fumo di una sigaretta.
Non posso controllare la direzione, vado in Paradiso? No, sono già arrivato, metà strada tra Terra e Luna, sento di non essere solo, le mie particella si mescolano con altre, solo quella del pensiero rimane da sola, quella sono io, tutto ciò che rimane di me, la più importante, i miei ricordi, i miei pensieri, i miei amori, i miei rancori.
Un atomo si avvicina, lo percepisco, come percepisco il suo pensiero che si rivolge a me:
”Benvenuto”
“Grazie, chi sei?”
“Mi chiamo Ahmed, non puoi conoscermi, sei arrivato oggi? Che data è? Di dove sei?”
“Maggio 2015, Roma, il giorno non lo so, all’ultimo soffrivo troppo per guardare il calendario, come posso trovare i miei parenti? C’è un database d’entrata?”
“Purtroppo no, è quasi impossibile trovare qualcuno della vita precedente, qui ci sono gli atomi o, se vuoi chiamarle come quelli della tua religione, anime, di tutte le persone che sono state di passaggio sulla Terra dalla sua nascita ad oggi, compresi dinosauri, uomini di Neanderthal, animali, piante e tutti gli uomini e donne di qualunque religione sia stata creata sulla Terra dall’uomo. Voliamo qui come palloncini, al limite dell’atmosfera senza poter andare su o giù. Il resto degli atomi prende una nuova forma e rinasce.”
“Ma è un purgatorio? Quanto tempo dovremo restarci? A seconda dei peccati?”
“Non pensarlo ancora in termini umani, qui le memorie di ogni singola persona resteranno in eterno componendo una memoria universale del pianeta.”
“Una Wikipedia coi controcojoni!”
“Che significa?”
“Forse non puoi capire, di che anno sei?”
“197.100! Per farti capire, il primo homo sapiens arrivò circa 198.000 anni fa, da quella data si iniziò a contare zero, per ominidi, dinosauri e tutto ciò che arrivò prima si decise per lo X A H, data avanti homo, per esempio, l’homo habilis è 1 milione ed ottocento mila A H, avanti homo, tu sei morto nel 198.015”
“Ok, mi hai convinto, poi ripasserò la lezione, quindi tu sei del 1.100 dopo Cristo”
“Secondo il computo dei cattolici si, Cristo è nato il 196.000.”
“Hai mai incontrato qualcuno più vecchio di te?”
“Si, moltissimi, qualcuno molto vicino all’anno zero.”
“Che ti hanno raccontato? Li capivi?”
“Certo, qui non esiste una lingua, quello che ti arriva al cervello sono vibrazioni, sensazioni, che tu traduci automaticamente nella tua lingua.”
“Google translate!!!”
“Rinuncio a chiederti di nuovo di cosa parli, ancora sono pochi della tua era. Queste informazioni non sono ancora patrimonio nostro, comunque ritornando ai primi abitanti, non hanno molto da dire del loro tempo, però sono quelli che sanno tutto ciò che è successo dopo, i nostri storici insomma.”
“Fico, gli uomini delle caverne ne sanno più di me, spero di incontrarne qualcuno, ciao Neandy, come ti butta? Batti l’atomo!”
“Sei strano, di solito chi è appena arrivato qui è smarrito, vorrebbe tornare indietro, non capisce dov’è, non riesce ad accettarlo, specialmente se aspettava San Pietro, Manitù o le 72 vergini”
“Gli ultimi tempi non vedevo l’ora di morire, non era più vita! Cavolo, a quegli idioti dei dottori non potevi neanche accennare l’eventualità dell’eutanasia, Cristo non vuole!”
“Eppure io sono qui grazie ai vostri Crociati, non mi sembravano molto angosciati dall’idea di ammazzare una persona!”
“Già… quindi adesso tu sei il mio Virgilio?”
“Questa la so, ho incontrato uno che abitava a Firenze in quell’epoca e lo conosceva, lo chiamava il guelfo grullo, scriveva libri inventati in onore di una che neanche li leggeva, comunque ti accompagno per curiosità, solo per qualche giorno, poi conoscerai altri.”
“Non sembriamo molti, dove sono gli altri?”
“Qui lo spazio per esserini come noi è quasi infinito, non l’abbiamo riempito neanche per metà!”
“Mi sento una particella di sodio… c’è nessunoooo! Toh, un infedele, cosa mi racconti SenzaDio? Ti piace la mia voce impostata? Mi sembra di essere Robin Hood con Azeem, quello che interpretava Morgan Freeman. Ti ho sentito, hai sospirato, noi particelle non possiamo sospirare!”
“Mi sono ricordato che ho un appuntamento, devo proprio scappare.”
“Va bene, la smetto, scusaaaa, rimani!”
Cominciamo a fluttuare nell’aria, sento brani di conversazioni, sarà così per sempre? Mi annoierò, o meglio, morirò di noia?
“Come si fa a riconoscere se chi si sta avvicinando è una persona affascinante o l’aiutante del pulisci-cessi delle fogne di Calcutta?”
“Non c’è modo, ma se anche ci stai poco tempo perché non t’interessa, è sempre tempo passato, tu devi stare qui miliardi di anni, cerca di memorizzarlo… e poi lo sgorga cessi potrebbe aver incontrato Romolo e raccontarti le sue imprese!”
“Sai che botta di morte, ci dirà: ho fondato Roma il 753 A.C. anzi il 195.247, correggimi se sbaglio, ho ammazzato mio fratello, mi sono scopato le Sabine, poi grattato le palle sul trono fino a 55 anni quando sono morto.”
“Ma io potevo trovare qualcuno simpatico oggi? No! Un rompicoglioni professionista! Ti piace la definizione? Me l’ha insegnata un altro romano tempo fa.”
“Ma tu, quando parli di tempo fa, cosa intendi? Due giorni, tre mesi, un anno?”
“Noi non abbiamo più il concetto del tempo, quando qualcuno ci raggiunge gli chiediamo la sua data del passaggio e la trasformiamo nella nostra, quando dico tempo fa può essere anche un secolo, l’ultimo appena arrivato che incontrai risale a 30 anni fa, per sapere quant’è passato nel frattempo, mi sono fatto dire da te la nuova data, ma se non t’avessi incontrato avrei vissuto bene ugualmente. Anzi ora che ti conosco posso dire che avrei vissuto meglio.”
“Azeem, sei proprio antipatico!”
“Mi chiamo Ahmed!!!”
“Ti stai arrabbiando! Non dovresti farlo, ora sei in una specie di Paradiso!”
“E chi lo dice? Rimaniamo noi stessi, nessuno ci chiede di cambiare!”
“Va bene, ti scarico, mi cerco una bella particella e scappo con lei per tutta l’eternità!”
“Come fai a riconoscerla? Poi se ne trovi una, che ne sai se ti piace?”
“Basta fare al contrario che in vita, se ne trovi una stronza, sicuramente era una bella gnocca dall’altra parte, avrei abbozzato per ovvi motivi, qui un calcio nel pensiero e via!”
“Già ti sei fatto una tua filosofia di morte, bravo!”
“Grazie, imparo presto a trovare il buono da ogni situazione, per esempio negli ultimi anni stavo quasi perdendo la memoria, ora ricordo distintamente ogni particolare della mia vita!”
“Sento un cambiamento umorale, cos’hai?”
“Sto ricordando cose che avevo scelto inconsciamente di dimenticare, sto male.”
“Vuoi rimanere da solo?”
“No Ahmed grazie, parliamo, anzi fermiamo il primo atomo che incrociamo!”
“Facile… ciao, chi sei?”
“Ciao, sono Serdt”
Finiamo velocemente le presentazioni, poi…
“Quando sei vissuto?”
“Nel 126.000”
Mentalmente traduco 70.000 a.C.
“Cavolo, è un tempo infinitamente lontano, cosa facevi?”
“Mi occupavo di pastorizia, eravamo nomadi venuti dall’Africa, in 20.000 anni siamo arrivati in Australia…”
“Fermo, fermo Piero Angela, come fai a sapere i nomi dei continenti e da dove venivi?”
“Incontrai uno che studiava il passato, lui mi diceva le scoperte fatte ed io gliele confermavo spiegandogliele, ovviamente molte erano il contrario delle idee che si era fatto, brontolava che se fosse riuscito a tornare sulla Terra avrebbe preso il premio Nobel.”
“Ma tu avevi già una memoria storica personale prima di arrivare qui?”
“Sì, sapevo che i miei antenati venivano da lontano, avevano superato tanta acqua, pochi rimasero vivi, dovettero quasi ricominciare da capo, l’ultimo mondo in cui giunsero era molto strano, i sopravvissuti dovettero adattarsi a cibi diversi, animali diversi, quando nacqui io eravamo ormai stanziali, per tantissimi anni non arrivò nessun altro… per fortuna.”
Ora i miei nuovi amici mi insegnano la procedura standard, in un attimo percepisco le vite di migliaia di persone, tutte quelle che loro due hanno incontrato nelle loro peregrinazioni, vedo morte, guerra, distruzione, incendi, disastri naturali vissuti in prima persona.
Le emozioni e le angosce di uomini che vedono arrivare la loro morte mi atterriscono, morti dolorose, morti improvvise, torture, sento che quando arrivarono le religioni portarono la morte ad un livello infame, diventò: - ti squarto lentamente per farti soffrire più possibile in nome di (segue nome del Dio) perché sei il male, devo farlo! – al posto di – devi morire per permettermi di vivere, niente di personale -.
Saluto Serdt e procedo. Penso che è bello far parte di un insieme, poche ore dopo la mia morte, ho già imparato il doppio delle info di tutta la mia esistenza, ho capito che ognuno di noi dona la memoria collettiva tenendo per sé i sentimenti, gli amori, i rancori (purtroppo), rimanendo quindi particelle uniche, mi piace!
“Sei soddisfatto della tua nuova esistenza?”
“Sì, amo sapere, voglio incrociare più gente possibile per farmi dire tutto ciò che sanno.”
“Piano piano, i dati nuovi che affluiranno saranno sempre meno.”
“Va bene, in diecimila anni saprò tutto, e allora? Passerò il tempo catalogando le informazioni, sarò la memoria storica della Terra dall’anno zero ad oggi, lascio da parte il prima, tanto delle lotte tra stegosauri e tirannosauri me ne sbatto ampiamente gli orpelli perduti… nell’aria c’è polline di teeeeee, cavolo, aveva ragione Umberto Tozzi!! Scusa Ahmed, smettooooooooo.”