Comicità, tragicità, aspettativa
Disillusa, incomprensione, declassamento, ingiuria, lotta tra poveri, ingiustizia, ipocrisia, ingenuità, debolezza.
Sentimenti che scuotono.
Quante cose possono capitare che fanno di te una piuma trascinata dal vento, verso non si sa quale destinazione.
Quante parole spese, sforzi sostenuti per niente.
Un vaso di cristallo delicato, un giocattolo fragile in mano a un adulto.
Cosi può essere la vita della gente.
Un sasso colorato e bello, ma lanciato lontano per fare in modo di non vederlo più.
Un pennello che ridipinge la scena, cambiandola, stravolgendola, rendendola irriconoscibile.
Chi ritorna in quel posto si sente smarrito, vagando confuso.
I sogni, le speranze, le possibili tranquillità gettate ai pesci che se ne saziano, in un mare dove pesce grande mangia pesce piccolo.
In un mare freddo, dove anche altri compagni di viaggio interrompono lì il loro percorso.
È dura poter esprimere le sensazioni che una persona prova.
Persona.
Un termine che ormai trova posto in scaffali impolverati dove
neanche un colpo di straccio può aiutare, nel nome del denaro.
Quella polvere che imprigiona corpo e mente.
Che appesantisce, confonde, che provoca irritazioni.
Mi giro indietro e vedo tutto questo.
Ma guardo anche avanti, gridando su questo foglio che io ci sono.
Che io voglio
Che io amo
Che nessun uomo potrà mai sconfiggermi con la sola autorità a lui
conferitagli.
Che essere uomo è ben altro
Aver coraggio delle proprie azioni
Avere rispetto della natura dell’uomo, sia essa semplice o complessa, ma così altrettanto affascinante.
Mi giro indietro e...