La Primavera non era ancora arrivata
E la gente la aspettava, per dare quell’ultimo scossone all’inverno
Ma invece di arrivare lei, sopraggiunse una malattia
Che voleva spacciarsi per una Regina che portava la corona
Ma questa corona aveva spine e pungeva facendo soffrire
Papà, ho voglia di correre nel parco
Mamma, dicevi mi avresti preso quel vestitino cosi carino
Ora sedete qui e ascoltate bambini
Una volta tanti anni fa, in un regno lì dove le nuvole baciano quasi il Sole
C’era il Regno dei sorridenti
Li chiamavano così per la ovvia ragione che da loro potevi aspettarti solo che un sorriso
Vivevano felici e si aiutavano tra di loro, in una armonia pari a pochi regni che abitavano il cielo
A volte questa loro felicità dava fastidio a molti, ma poi passava come un colpo di vento
Gli altri Regni erano chiamati nei modi più disparati o strani forse per noi
Ma per loro voleva dire un senso di appartenenza
C’era il Regno dei tristi, come quello dei placidi, oppure quello degli arrabbiati
Ognuno viveva nel suo Regno e nessuna mescolanza avveniva tra gruppi diversi
Nessuno si sposava con uno diverso da loro o usciva semplicemente a fare una passeggiata
Tutto era stabile
Tutto fino a quando non successe anche a loro una cosa simile alla nostra
Una malattia entrò in tutti i regni provocando una vera e propria Babele
Tutti iniziarono ad avere un grosso mal di pancia e inoltre ci si accorse anche che le particolarità di ogni regno fu sovvertita
E così
Chi prima era sorridente divenne arrabbiato
E chi come quest’ultimo, invece divenne sorridente
E furono cosi disorientati da una cosa che non gli apparteneva, che anche tra abitanti dello stesso Regno non riuscivano più a comprendersi
Le nuvole divennero così tutte nere
E lo rimasero per tanto, tanto tempo
Sembrava ormai tutto fosse perduto e che la gente non potesse più essere se stessa
Anche illustri dottori studiarono il caso, da una parte all’altra, ma senza mai confrontarsi
Ma un giorno uno di questi, assai pensieroso, si allontanò troppo dal suo Regno, rimurginando su quale cura si potesse inventare
Fu così, neanche tanto per caso, che lo scontro fu inevitabile tra i due
Entrambi distratti ed entrambi dottori
Che rialzandosi da terra e spolverandosi il sedere, prima si guardarono con sospetto, ma poi iniziarono a farsi domande
Un sorridente e un arrabbiato che parlavano tra di loro
Aveva davvero dell’incredibile
E così venne il tempo
Come quando gli alberi in Primavera mostrano le loro gemme, così i due dottori pensarono quale potesse essere la cura migliore per far tornare tutto al loro posto
E così, dopo esperimenti, prove, arrischi e tanta speranza, fu formulato un potente filtro sperimentale
Tutti gli abitanti dei regni ebbero la loro medicina
Non accadde niente i primi giorni, al punto che stavano per nascere dubbi e paure al riguardo
Ma quando, un sorridente ormai arrabbiato, inciampò sonoramente nella borsa di un arrabbiato ora sorridente, ecco che all’improvviso le cose tornarono tutte al loro posto
Un sorriso felice spuntò, pur essendo caduto, e una faccia rossa dalla rabbia spuntò solo per aver urtato la borsa
Fu così che tutti i Regni festeggiarono il ritorno alla normalità
Fu così che venne il tempo