Fin da ragazzetto di liceo, Luigi si divertiva ad accompagnare la mamma Angela alla scuola di danza, dove lei insegnava a bambine e ragazzine divise dall’età, per turni.

Preparava le basi musicali che lei utilizzava in sala per far ballare le sue allieve. Dopo aver selezionato le musiche ne riascoltava le note e lo “Schiaccianoci o “La danza delle ore” suonavano melodicamente per un po’, almeno per il tempo necessario a registrarle nella cassetta, per quanto occorreva alla lezione.

E la riproduzione su nastro era perfetta quando Angela poteva “stoppare” il brano, alternandolo alla spiegazione dell’esercizio da eseguire.

Quel lavoro preparatorio tanto meticoloso piaceva molto a Luigi, anche per combattere la noia generata dalla scarsa familiarità a musiche troppo avanzate per lui. E gli consentiva di assistere poi alla lezione pomeridiana dove si godeva finalmente lo spettacolo di vedere le giovani danzare.

Piccole virgole, morbide e guizzanti, i piedi di un bel rosa antico, come se la pelle fosse trasparente. E vispi gli occhi del colore della gioia per l’importanza del compito loro affidato dall’insegnante di danza.

Le cose erano cambiate del tutto da quella volta che Angela aveva deciso di smettere di insegnare per raggiunti limiti di età.

In effetti quando Angela smise Luigi se ne rammaricò molto. Solo dopo capì, quando da grande la noia dell’abitudine e del lavoro prese possesso delle sue giornate, quanto la mamma gli avesse trasmesso attraverso il suo lavoro. Quali impareggiabili suggestioni e fantasie racchiudevano quelle musiche e il tentativo difficile ma gioioso delle sue allieve di rappresentarle, in punta di piedi.

Angela dopo la morte del marito, rimasta sola, aveva pensato di vivere ritirata presso un paesino della provincia catanese. Da qualche tempo il tranquillo paese dove viveva era diventato molto agitato a causa di un temibile ladro d’appartamento. Era un uomo che la polizia descriveva tanto grande di statura da incutere timore alla sola vista. Durante le sue scorribande era solito rubare entrando di notte nelle case del paese in modo scaltro, rapido, inavvertito, come riferivano i malcapitati proprietari, già vittime dei primi furti, inconsueti data la tranquillità del paese.

Più volte Luigi aveva proposto ad Angela di lasciare la sua casa e trasferirsi con lui in città, ma invano.

Angela considerava la sua casetta alle pendici dell’Etna il suo buon ritiro. La città che aveva abbandonato una volta rimasta vedova non le piaceva più. Intanto perché il rumore e la frenesia di Catania avevano scandito gli anni della sua pensione con Sergio, belli e intensi, fatti di amicizie, spettacoli e relazioni per loro privilegiate. Frequentavano professionisti. colleghi di lavoro del marito e amiche artiste, una volta colleghe di Angela e poi, come lei, lavoratrici dello spettacolo in pensione.

E poi perché Angela aveva decisamente cambiato stile di vita. In casa non aveva la televisione, ascoltava la radio, le notizie di attualità e poi la teneva sintonizzata su canali di musica, d’opera, concertistica, canto. Ne riceveva un godimento interiore unico perché le faccende di casa le pesavano poco, il minimo volume le consentiva di leggere e di chiacchierare al telefono con il figlio, i nipoti, gli amici che affettuosamente la chiamavano “Signora Danza”.

Quel nome le aveva dato Salvatore, un giovane svantaggiato che faceva il giardiniere presso la scuola di danza dove Angela aveva lavorato. I suoi occhi neri e il sorriso dai denti in disordine Angela li ricordava ancora per l’ammirazione e il rispetto che le trasmettevano quando Salvatore la salutava, incontrandola poco prima della lezione.

“Luigi, stai tranquillo la polizia è già sulle tracce del ladro e poi cosa vuoi che venga a cercare sto’ matto in casa mia? Cosa vuoi che rubi? Quei pochi soldi che tengo con me? La spesa, i quattro mobili di casa? No Luigi, non c’è motivo che io mi muova da casa. E poi sai cosa penso? Che anche lui, a suo modo, è un artista. Anzi per certi versi mi somiglia. Pensa alla mia vita: anch’io per necessità giovanissima ho dovuto darmi da fare per procurarmi da mangiare. La famiglia dei tuoi nonni, numerosa ed esigente, non mi

consentiva certo di studiare e così, dopo la guerra, mi son messa a studiare danza per lavorare presto, mantenermi e non pesare alla famiglia. Quello della danzatrice è un mestiere antico e particolare: i sacrifici quotidiani e le ore di studio ti addestrano e rendono agile nei movimenti, rapida o lenta a seconda della cadenza della musica che interpreti, e così ti abitui a un’arte e ne coltivi il bello che però è anche un mestiere. Ecco Luigi", adesso Angela ne sorride parlandone "a mio modo anch’io ho sviluppato le capacità di una ladra. Vorrà dire che se mai entrerà a casa mia il ladro, sentendo la musica, ne saprà uscire... in punta di piedi!"

Tutti i racconti

0
0
5

Chacha

08 September 2024

Il cuore. La testa. La vita. Il cuore: ballerò tutta la notte, ubriaco di gioia, i tuoi occhi saranno la mia luce, i tuoi fianchi i confini del cielo. La testa: sono stanco, dormirò. La vita: mi alzo per ballare con te ma incespico, la schiena dolente sincopa il mio chacha. Tu ti liberi dalla mia [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
5

La quiete

08 September 2024

Innaffiavo di buon'ora stamattina, molto presto, nel buio scarsamente illuminato dalla luna di un colore grigio con sfumature scure. Ho acceso la luce della serra per vederci meglio, l'ultima stanza della casa, al piano terra e con le vetrate sul giardino. L'ha voluta mia moglie, che non ha il [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
9
14

Che dè ll'ammore

Poesia in lingua napoletana

07 September 2024

Ci innamoriamo. Parliamo d'amore, o meglio di sesso, perché per tutti l'amore è il sesso. (cosa importante, ma è un coronamento dell'amore. L'amore è un qualcosa di più profondo. Il sesso passa ma l'amore resta.) Ma… che cos'è l'amore? Tento, con questa mia poesia, intitolata: “Che dè ll'ammore?…” [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: l'amore ci fa vivere, hai ragione caro Gennaro!
    tutto il resto è [...]

  • Gennarino: Patapump: Grazie per il tuo commento. Un caro saluto da Napoli.

5
6
22

Il mercataro intelligente

07 September 2024

Avevo da poco terminato il servizio militare e, nell'attesa di trovare un altro impiego, due volte a settimana, per trenta euro giornaliere andavo a lavorare al mercato, in ambito abbigliamento, con mio cugino Mariano e con i miei zii. Non si trattava di un lavoro particolarmente faticoso, sennonché [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Chi da "esordiente totale" non ha fatto figuracce memorabili? Io, [...]

  • Patapump: premonitore, che non avresti fatto l'ambulante! 🤣
    ciao Giusè, [...]

2
4
38

Cannone

la recensione di un libro, di una storia, di gente, di vita, di quello che è il mondo

06 September 2024

Ci sono autori che scrivono testi da ridere, altri fantascientifici, altri biografici, introspettivi, cervellotici, bucolici, asfittici, di guerra, di pace, di storia, mamma mia nel mondo della scrittura non mancano argomenti e la recensione di questo libro è una storia di una storia, non chiedetemi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
4
26

Venga il tuo regno

06 September 2024

Il mio primissimo contatto con i testimoni di Geova risale a più di vent'anni fa, vivevo ancora in Germania. Una ragazza dolcissima suonò il campanello. Fu simpatia a prima vista. Io all' epoca ero solo una cattolica a metà, delusa dalla chiesa per motivi che non appartengono in questa sede. Lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
6
33

6.05

05 September 2024

Ogni mattina prendo il treno delle 6.05. Sono anni oramai. Io e i miei compagni di viaggio. Di molti di essi non conoscono il nome. Con tanti scambio un muto cenno di saluto ogni giorno. Di loro conosco davvero molto poco. Ogni tanto accade che qualcuno non si veda più. E nel letto prima di [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Rubrus: I mezzi pubblici sono un interssante luogo di osservazione, specie su tragitti [...]

  • Lawrence Dryvalley: Un microcosmo in poche ed efficaci righe. Bello. Ciao!

3
12
34

DESIDERIO DI VOLARE

05 September 2024

DESIDERIO DI VOLARE C'era una bambina dai riccioli vivaci, e si sa, ogni riccio è un capriccio. Era uno spirito libero, dotata di una fantasia sfrenata che le permetteva di creare e dipingere tutto ciò che le passava per la testa. Alzava gli occhi al cielo e tracciava forme tra le nuvole, costruiva [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
4
23

Rivoglio la mia Nazione

Una mia vecchia canzone di protesta.

04 September 2024

Nel sistemare il mio archivio, tra tante, innumerevoli carte, ho trovato il testo di "Rivoglio la mia Nazione" Un'altra mia ribellione contro i politici e l'ingresso spropositato degli stranieri in Italia. Mi sono sempre ribellato ed ho sempre combattuto, contro le ingiustizie. Il tema era stato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
4
26

Magia

04 September 2024

Non era particolarmente bello. Più lo guardava cercando di non farsi notare e più si convinceva di questa sua idea. Eppure c'era qualcosa in lui che la attraeva, una calamita dalla quale non riusciva a staccarsi. Saranno stati gli occhi di un chiaro arrendevole che sembravano stupirsi di ogni [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Adribel: Breve, intenso e tenero.

  • U1654: Bravo, bellissimo racconto , condivido appieno che ci si puó innamorare [...]

3
2
13

Gogyohka 2

Poesia Giapponese

03 September 2024

Intenso aranciato cielo Specchio che lenisce nostalgie Astratto rotocalco sul mio mare Cullate nenie del cuore Cirri di trasogni d'anima incendia Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
6
24

Anima incompleta

03 September 2024

Anima incompleta ... e tra i muri silenziosi di un antico rudere sopra i roventi sassi a mezzogiorno mi ritrovo solo a tessere odissee tra ricordi affioranti a pelo d'acqua disincantato e sperso in un monocromo futuro nell'illusoria attesa di giorni in verticale Sono come sabbia fine dentro [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Adribel: Per Piccola stella: meno male che prima scrivo e poi leggo gli altri commenti, [...]

  • Patapump: ottimo! 🙏

Torna su