Scorrono come lenti fotogrammi
In stanze abbandonate e polverose
A volte scendono nei metrò
Stringono nella mano oggetti colorati
Camminano su spiagge invernali, fissando il mare
Il bianco e il nero si uniscono
Si toccano spalla contro spalla
A volte hanno anche quattro gambe e quattro braccia
Il bianco a destra e il nero a sinistra
Il muro non li riflette
Anche il sole non li nota
Attraversano strisce pedonali
Saltano su di loro come poggia una mano dei tasti di pianoforte
Compongono la loro musica personale
La loro anima guardando bene dentro, la vedi
Anche il cuore lo vedi pulsare
Rosso vivo
Incastonato tra il bianco e il nero
Scandisce il tempo
Pupum Pupum
Se lo si sente accade qualcosa
Il loro viso si colora di rosa
E pian piano anche tutto il resto
Un bel sorriso prende posto sul volto
Prende colore l’abito, il cappello
Il sole si accorge di loro e i muri si riempiono di figure sinuose o meno
Bastava notare quel cuore
Per realizzare il loro sogno
Bastava un cuore per unire i colori dentro e distribuirli
Ombre