- Prego, si accomodi, tocca a lei. -
- Mi scusi, sto aspettando il Creatore. Sono deceduta un mese fa e sto in coda da un po’... è il mio turno? -
- Certo, entri... mi dia il fascicolo che vediamo. -
- Dunque, lei è morta suicida, a quanto leggo nelle carte... -
- Sì, esatto, sa... è stato un atto disperato. -
- Sì certo, come sempre in questi casi ma come è brutta con questo tailleur della foto che hanno messo sulla tomba! Non si può vedere. -
- Scusi ma.... Dio, quando arriva? -
- Dio? ma quale Dio, ah ah ah... io sono la titolare della baracca. Io sola: la capa, la boss o come preferisce appellarmi lei. -
- Una donna, di colore poi? -
- Certo, pensava forse di trovare il vecchio con la barba e i capelli bianchi raffigurato da quella setta... come si chiama... -
- I cristiani. -
- Ecco sì, proprio quelli... -
- Quindi è stata tutta una mistificazione, vuole dirmi? Una manipolazione ben congeniata per... -
- Per sottolineare ancora di più l’egemonia della figura maschile che, guarda caso, ha imperato per secoli. Una storpiatura teologica architettata dai maschi per tirar acqua al loro mulino. -
- Ma... ma è semplicemente pazzesco, un Dio femmina e addirittura africana. Mi vien quasi da ridere... -
- Già, e per giunta “lesbica” tanto per non farmi mancare nulla... e
tu mi piaci un sacco, l’avrai capito no? E prima di decidere se accoglierti o meno qui in Paradiso vorrei conoscerti meglio. Che dici: cenetta io e te, stasera? Conosco un ristorantino qui vicino che cucina da Dio. -