Una piazza ciottolata e scomposte composizioni di fiori
In due, ognuno al suo capo estremo
Un orologio segna il tempo, voluto dalla notte dei tempi
Uno ogni ora
Per ricordare
Impegni, scadenze, incontri, promesse
Il fluire delle cose
Il battito che sentisti e ti fece girare fu diverso per te
Mi guardasti per poi abbassare gli occhi, con riguardo
Come avessi scoperto il mio segreto
Nascosto maldestramente da ampi sorrisi e abiti larghi
Battiti irregolari di un malessere sopraggiunto
In quella corsa a ostacoli qualcuno di questi era caduto
Rovinando a terra rumorosamente
Come tasti grevi sul pianoforte, che stonano
Dove il bianco non ha seguito il nero
Una distonia musicale nella forma della vita
La nebbia vuole avvolgermi, come per portarmi via con lei
Ma la tua mano a un tratto stringe forte la mia
E quel cuore riprende un vigore che lo stava abbandonando
Riportandomi al centro di quella piazza
Che lentamente si ripopola
Mentre la nebbia si dirada e dalla torre medioevale fa capolino il sole