Il piccolo monoposto pronto sulla pista
Grandi fari ne illuminano ali e coda e piccole eliche
La tuta indossata in fretta e un piccolo tocco di rossetto alle labbra
Un rullio sulla pista e occhialoni stretti al viso
Un colpo di manetta ai motori e lo stacco da terra
Il muso che si indirizza verso la quota desiderata
E l’oscurità avvolge sempre di più
Solo la Luna gioca, poggiando la sua luce sul mare
Accompagnata tra chiari e scuri che le nuvole coprono e scoprono
Nuvole
Sempre più fitte
Una sensazione strana non vedere oltre il proprio naso
E fissare altimetri e bussole che evitano di perdersi completamente
Anche nel proprio essere umano
Smaterializzarsi con un tutt’uno con il cielo
Tra pulviscolo di stelle lucenti e interminabili cieli
Sfiorare con il dito la foto dei tuoi cari, infilata nel quadro comando
Una lontananza che desta sentimenti tra lo scoraggiamento e la forza nascosta in noi, che rende più forti e che fa sperare
Il blue della notte arriva superata la quota
Solo puntini luminosi alla vista
Ma la vastità è evidente
Essere quassù ad alcune di noi fa sentire forti
Onnipotenti
C’è chi obbedisce agli ordini e basta, tra mille dubbi e paure
Chi come me, che non crede a questa guerra
Quelle come noi che le fotografie che scattiamo, preferirebbe farle ai propri figli
O quelle che colpiscono obiettivi con armi
Uccidendo
Ma senza capire che un giorno potrebbe capitare a loro
Il mondo da lassù
Sì, proprio quello che stai indicando con il dito
Non credo sia più bello di ciò che mi fa camminare, nuotare, respirare
Che mi dà possibilità di parlare con chi ambisce, ferisce
E poter vedere e desiderare che a volare siano solo aquiloni colorati
(nato dalla storia vera delle Streghe della Notte anno 1941)