Sei sporto alla finestra
Sogni
Hai un’età che non rivela ancora
Piedi scalzi e occhi neri che brillano
Il bastone fa rotolare quel vecchio pneumatico
La piccola mano fa capolino sui banchi del mercato
Una corsa a perdifiato e un’arancia stretta nella mano
Una bambina che ti guarda divertita sull’uscio del Riad
Alza la mano e ti saluta
Tutto come in un gioco
Il carrettino con quell’asino che non vuole saperne di andare avanti
Stracolmo di merci e frustato dal suo padrone
E tu che gli sussurri in un orecchio parole, per convincerlo e sottrarlo dal dolore
Donne con seni prosperosi nella casa preparano del pane batbout
Ti fanno cenno per prenderne un pezzo e una carezza per salutarti
Alla fine della strada la Reggia del Sultano
I racconti di tua mamma che affiorano
Le mille e una notte
Il brusco risveglio al passaggio degli uomini a cavallo
Proteggono quel potente e colpiscono chi di intralcio
Il deserto si apre dopo la città
Il vento caldo arriva a scaldarti il viso, che disorienta
Mentre un cane abbaia per paura
Ora sei immobile dentro la tua djellaba bianca
Tornare indietro
Scegliere di proseguire
E le parole ed immagini di quel giorno arrivano come quel vento
Quando il nonno era sotto il porticato di casa
E ti chiese di avvicinarti
Ricordi
Seduto a cavalcioni sulle sue ginocchia
Un vecchio che aveva voglia di parlare
Un giovane che aveva voglia di ascoltare
Le mille vite vissute
Tacque all’improvviso e tu cercasti parole dalle sue sorde labbra
I vostri occhi che si fissavano
E quella frase mai dimenticata
Diventa chi sei