Cammino scalzo
Ho perso le mie scarpe e ho in mano i loro lacci
Vado di corsa
La sensazione di esser seguito da ombre che si nascondono
Toccato da mani che mi sfiorano appena
Che se cerchi non vedi
Circondato da occhi che mi guardano come volessero entrare nella mia testa
Canzoni, melodie incantatrici nell’aria, come sirene nel mare
Sono entrato da un ingresso anonimo
Non ha regolarità
Un ambiente di cui non percepisco l’entità
Non riesco ad afferrarlo
Scivola
Non vuole farsi prendere
Non ha forma
Sembra sia fisico, poi mentale, poi nulla
Il raziocinio cerca di mettere ordine in un caos silenzioso
Ma non è semplice sapere senza sentire
Capire senza mostrarsi
Un vapore bianco e un vapore nero su di me
La ragionevolezza fiaccata da danzatrici dai fianchi sensuali
Giocolieri di parole, lanciate alla folla mai sazia
Mercanti di pozioni che fanno smarrire
Mele avvelenate e noci stregate
In un angolo male illuminato una bimba
Mi porge una mantella argentea che mi copre la schiena
E sento che le montagne vengono a proteggermi
Che i venti mi sospingono fuori
E delle mani mi porgono le scarpe smarrite
Trovo la luce di una uscita tra mille ombre