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Aveva moti fluttuanti. Ogni suo respiro altro non era che un gesto mirato. Sapeva esattamente dove colpire. Ti avvolgeva con le sue parole. Gesti suadenti. Occhi brillanti ma, nello stesso tempo, colpevoli. Solevano dire “è colpa mia”. E così trovavano rassicurazione. Si faceva cucciolo indifeso [...]
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Semplicesai: Questo è solo l'inizio. Da questo racconto che poi altro non è [...]
Giuseppe Scilipoti: Semplicesai, grazie per avermi risposto, idem anche per l'altro scritto [...]