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In un Centro Commerciale Riflessione a voce alta di Dario Mazzolini
Non amo particolarmente i centri commerciali. Fosse per me andrei, come si dice, alla bottega sotto casa. Ci vado per due motivi: il primo per accompagnare mia moglie che invece oltretutto si diverte, anche quando striscia il bancomat alla cassa e poi perché sono un luogo incredibile di ispirazione. L'ultima volta che ci sono stato, mentre aspettavo mia moglie persa in un negozio di abbigliamento, perché secondo lei, non ha niente da mettere, pur avendo la cabina armadio colma all'inverosimile, osservavo, seduto su una panchina, le persone che mi passavano davanti parlottando fra loro: amiche, amici, coppie e famiglie. So in partenza che non mi crederete ma ho contato 18 ombelichi femminili, scoperti e abbronzati, bellamente mostrati da una maglietta troppo corta e 8 fondoschiena, ovvero 16 chiappe, sempre dell'altro sesso, strizzate in pantaloncini troppo aderenti che nulla nascondevano; alcuni parevano potessero scoppiare da un momento con l'altro. La cosa che mi ha colpito e anche intristito è vedere svestite in questo modo anche donne mature e madri, non solo ragazzine. Mi domando dove sono finiti il buon gusto e il decoro? Dove sono finite l'eleganza, lo stile, la femminilità? Capisco il caldo del periodo, ma essere donne per me, non vuol dire mettersi in mostra e ostentare per stuzzicare la fantasia di certi uomini, ma sapere quanto si vale oltre il proprio corpo, sapere che la maggior parte degli uomini apprezza una donna con la D maiuscola, consapevole della propria intelligenza, del proprio intuito, delle abilità e della propria femminilità e che, appunto per questo motivo, non deve mostrare nulla. A me le donne piacciono, e anche tanto, perché sono la parte migliore di noi, perché hanno una visione meravigliosa delle cose, diversa da quella maschile, perché portano il dono della maternità e soprattutto perché rappresentano l'amore. Un abbraccio a tutte le donne.
La Gigia, 01 February 2025
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Quando prendo un libro tra le mani, è come se il mondo intorno a me si dissolvesse. La realtà si trasforma in un sottofondo distante, un sussurro che perde significato. Ogni pagina ha il potere di catturarmi, di trascinarmi in un universo alternativo fatto di parole, emozioni e visioni. Da bambino, [...]
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Lo Scrittore:vorrei solo aggiungere un passaggio di una mia considerazione sull'importanza [...]
Adesso era lì davanti al fatto compiuto. Quello che temeva si era avverato. Immaginava cosa avrebbe dovuto sopportare il lunedì in ufficio. Il mattino di lunedì arrivò anche troppo presto per lui. Era stato in agitazione per tutta la notte. Ancora non si rendeva conto di come, il destino, lo aveva [...]
Rispettami, rispettami ancora ti prego all'ombra del crepuscolo dei miei limiti dilaniati quando son pregni di apatia. Rispettami, quando le mie pupille non vedono la luce del tuo affetto brillare come un fuoco al buio. Rispettami, quando le tue parole assomigliano a fiori appassiti nel vaso [...]
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L’esilioDiRumba:Sono sicuro molti di voi siano al corrente, la parola annuale scelta da Treccani [...]
Ginocchioni sul letto, nella stanzetta al piano superiore, il ragazzino guardava fuori dalla finestra. Fissava attraverso il vetro le cime degli alberi al di là dello steccato: i rami immobili degli abeti erano coperti da un soffice manto di neve caduta silenziosa durante la notte. Portò oltre [...]
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L'aveva conosciuta giocando online, uno di quelle app dove sfidi un avversario random con messaggistica incorporata. A volte vinceva lui, più spesso vinceva lei. Era incuriosito dal fatto che i punteggi fossero sempre molto simili, e dal fatto che il suo nickname fosse bruttaxyz. Il suo era leo3959. [...]
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Lo Scrittore:molto molto bene! una lettura leggera, che non comporta pensieri cervellotici [...]
Quello che temeva era accaduto. Non ci poteva fare niente. Aveva fatto male, molto male, a sbilanciarsi in quel modo. Doveva essere abituato agli sfottò dei suoi colleghi che lo prendevano sempre in giro per colpa della sua mania. Quel maledetto martedì, invece, non aveva resistito e si era lasciato [...]
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Semplice. Avrebbe voluto che tutto fosse stato più semplice... Ma comunque era finita. Si buttò sul letto. Intenso era l'odore di lavanda che faceva fremere le narici e lacrimare gli occhi ed impregnava le poche cose che arredavano il motel. Pesante fu il sonno che vino scadente e pasticche colorate [...]
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La Gigia:Grazie Scrittore, d'altra parte "... che ce penzammo a fá, [...]
Amici lettori di Letture da metropolitana, benvenuti nel nuovo anno e prima di presentarvi l'artista e descrivervi la sua opera al buio naturalmente siano dedicati a voi tutti i nostri migliori auguri di buon anno con la speranza che questo 2025 sia finalmente un "buon anno" quindi attraverso [...]
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Walter Fest:Eccomi, scusate il ritardo....PRFF grazie un mondo! No, la storia e' inventata, [...]