La camera da letto, trasformata in camera ardente. La bara lucida, ancora aperta e il corpo di Giovanni, coperto da un velo bianco. L'espressione del volto è serena, quasi sorridente. Maria, vestita di nero, col viso rigato di lacrime lo guardava e pensava alle ultime parole che le aveva detto: <<Ricordati che ti ho sempre amata>>. La sedia rigida le aveva fatto venire mal di schiena ma lei nemmeno se ne avvedeva. Tutto il suo mondo, tutto il suo amore era lì dentro quella bara foderata di raso bianco, che domattina i necrofori avrebbero chiuso per sempre. Intorno a lei c'erano tutti i vicini di casa e gli amici venuti per la veglia funebre e portare conforto. Non avevano parenti e lei non aveva bisogno di conforto. Dentro al suo cuore c'era un dolore sordo, pesante come un macigno. Impensabile vivere senza di lui, dopo sessant'anni di matrimonio, e una vita insieme, un amore grande che non si era mai affievolito, anzi era aumentato con gli anni.
Pensava alla sua vita, a quando si erano conosciuti, ragazzini poco più che bambini e si erano amati subito, di un amore vero ed esclusivo, uno non poteva stare senza l'altra.
Nemmeno la morte del figlio in guerra, li aveva divisi. Insieme avevano affrontato il dolore, senza dire nulla, più uniti che mai.
Era un bravo ragazzo il loro Lorenzo. Lo avevano fatto studiare, lavorando giorno e notte per mantenerlo all'università e li aveva ripagati con una laurea in medicina a pieni voti. Il lavoro non mancava nei grandi ospedali della città e lui aveva saputo farsi apprezzare.
Che felicità quando tornava a casa il sabato e raccontava dei suoi successi e della giovane infermiera che studiava con lui. Poi era scoppiata la grande guerra ed era dovuto partire. L'esercito e la madre Patria gli avevano assegnato un ospedale da campo nelle retrovie, dalle parti di Bassano del Grappa e il grado di tenente, a pochi chilometri dall'altopiano di Asiago.
Curare soldati feriti a un ritmo frenetico con la carenza di medicinali e generi di prima necessità diventò il suo compito primario. Mancava un mese alla fine della guerra. I bombardamenti si facevano sempre più cruenti e vicini all'ospedale. Stavano organizzando l'evacuazione per trasferire i feriti in un posto più lontano ma non fecero in tempo perché una bomba cadde proprio su di loro. Benché ferito, Lorenzo si era prodigato per mettere in salvo quanti più uomini possibile, cadendo alla fine stremato e praticamente dissanguato per le numerose ferite. La Patria lo aveva premiato con la medaglia d'oro al valore militare. Il giorno della cerimonia, lei e Giovanni avevano pianto insieme, e con loro la giovane infermiera. Del loro unico, amatissimo figlio non restava che una fredda medaglia e qualche soldo di pensione.
Guardava la salma sotto al velo, senza curarsi della gente che veniva a porgere le condoglianze. Rispondeva come un automa senza nemmeno capire cosa dicessero. Uno alla volta uscirono tutti. La vicina di casa le propose di andare a dormire da lei solo per qualche ora.
<<Non posso lasciarlo solo proprio stanotte. Grazie, Rosina, ma rimango qui con lui>>. Rosina uscì chiudendo la porta dietro di se. Di nuovo soli. Maria appoggiò la fronte al raso bianco della bara senza più pensieri, la mente vuota e senza lacrime. Non recitava preghiere. Da tempo ormai era convinta che l'aldilà fosse qua, con grande scandalo delle vicine che l'avrebbero voluta in chiesa tutte le mattine.
Le parve di sentire le parole che lui le aveva detto un momento prima di spirare: <<Ricordati che ti ho sempre amata>>. Le parve che la mano del suo amore si muovesse, lei la prese e si sentì stringere. La mano era fredda ma la stretta era forte e vigorosa. Maria si sollevò per baciare l'ultima volta quel viso tanto amato...
<<Posso entrare?... Maria... Maria... io entro>>. La buona Rosina dopo aver ripetutamente bussato alla porta, non ricevendo risposta entrò e per la sorpresa per poco non svenne. Tra poco sarebbero arrivati i necrofori e anche per loro la sorpresa sarebbe stata grande.
Nella bara, Maria e Giovanni, giacevano abbracciati con sul viso un sorriso appena accennato, felice, uniti come erano sempre stati.
Il cuore di Maria non aveva retto, si era arrampicata sulla bara e si era stesa vicino al marito ed ora erano abbracciati e pareva dormissero come sempre avevano fatto uno nelle braccia dell'altra.