Tutta la popolazione dei Guyet, tranne le persone di guardia, si trova riunita nel grande salone ricavato da un seminterrato della zona serre. Siamo interessati alla discussione di un argomento che coinvolge tutti: la religione. Il problema lo aveva sollevato Caterina, una delle donne più anziane che soffriva di nostalgia. Gli uomini erano restii ad affrontare l'argomento, non volevano sentire discorsi di dei e di preghiere. Come sempre ognuno aveva il diritto di esprimere liberamente la sua opinione. Chi voleva una religione da seguire, pochi in verità, aveva formato un gruppetto e stava rigorosamente in disparte, mente gli altri giravano per la sala parlando fra loro col bicchiere in mano come ad un normale cocktayl party. Andrea, Federico e Anselmo, il più anziano, stavano seduti al grande tavolo delle conferenze che tutti chiamavano ''tavolo presidenziale''. Il caos era totale e Anselmo che di pazienza ne aveva poca, cominciava ad averne abbastanza. Si alzò e sbattè un pugno sul tavolo gridando: <<BASTA! Smettete di fare ciance inutili. Avete forse dimenticato come è cominciata la guerra?>>
Caterina si alzò e si avvicinò al tavolo. <<Ricordiamo bene che siamo stati aggrediti, attaccati e colpiti vigliaccamente da gente che uccideva in nome di un Dio che era falso>>.
<<E tu pensi di avere un Dio vero? Credi che il tuo dio valga più degli altri?>>
<<Io credo nel mio Dio che è quello dei miei padri ed è l'unico vero Dio che sia mai esistito>>. La donna era ben ferma nelle sue opinioni forte del fatto che era l'unica sopravvissuta di un antico popolo che si chiamano Ebrei.
Si avvicinò Annalisa, il suo sorriso dolce come il miele di vipera non prometteva nulla di buono. <<Dimmi, Caterina, questo tuo vero dio, lo hai mai visto? Durante i bombardamenti sugli ospedali, dove morirono milioni di bambini e di donne e voi ebrei siete stati sterminati, dimmi, il tuo dio è mai venuto in vostro soccorso?>> Il suo sorriso era più che mai dolce e continuò con la stessa dolcezza: <<Lo hai mai visto scendere dal cielo e armi in pugno difendere te o i vostri avversari? Ah no! Scusa non lo hai mai visto e nemmeno i vostri avversari lo hanno visto anche se loro uccideva indiscriminatamente in nome suo>>. Il suo viso si indurì, il sorriso era sparito dalla sua bocca lasciando il posto ad un'espressione dura. <<Ti posso dire in tutta sicurezza che se un dio ci fosse stato non saremmo arrivati al punto in cui siamo. In nome di un essere inesistente c'è stato lo sterminio della razza umana e non venirmi a dire che dio lo ha fatto per punirci come già in precedenza col diluvio. Non cercare chi non c'è e pensa a chi ha bisogno di te adesso, non di un'ombra tra le ombre>>. Tornò alla sua sedia e sul viso le restò un'espressione dura e severa. Caterina alzò la mano per dire qualcosa ma la lasciò subito ricadere senza parlare.
Anselmo accennò un mezzo sorriso ad Annalisa. <<Come dici, giustamente, la guerra è cominciata proprio per un futile motivo religioso, dapprima con gli attentati kamikazee poi sempre più violentemente con bombardamenti da tutte le parti. Non serve farvi il riassunto di quello che le generazioni prima di noi hanno dovuto subire, tutti sapete come finisce e lo state vivendo. Le grandi potenze con l'intento di dimostrare quanto fossero forti, si sono combattute fino all'ultimo uomo. Non ci sono stati vincitori. C'è stato lo sterminio della razza umana e noi siamo il rimasuglio, siamo tutto ciò che resta in fondo alla pentola dopo averla grattata. Dovrebbe bastarvi questo per capire che le divinità non esistono. Vi propongo una ricerca - si rivolse a Caterina- vi do tempo un mese e se alla fine mi porterete la prova che dio c'è allora mi convertirò e vi aiuterò a costruire il vostro tempio>>.
Il Gruppo di Caterina si ritrasse ancora di più in disparte borbottando. Tra loro alcuni giovani dall'espressione torva e minacciosa, la donna li aveva indottrinati bene, ne stava facendo dei pericolosi fanatici. Annalisa pensò "La storia si ripete, non hanno capito nulla e andrà avanti finchè non resterà nemmeno un essere umano sulla terra".
Avrebbe voluto fare qualcosa per fermarli e farli ragionare ma non sapeva che fare.