Lascio gli altri e mi sposto di pochi metri in un lato del campo di mais, vedo una traccia, le piantine ancora giovani sono schiacciate e qualcosa luccica nella terra, chiamo gli altri: <<Venite a vedere, forse ho trovato una traccia>>
<<Penso che questo sia il posto dove lo hanno fatto inginocchiare, notate lo schiacciamento delle piante, sono più evidenti in due punti dove aveva le ginocchia e i gomiti>>, Luciano non ha dubbi
Mi chino e raccolgo l'oggetto luccicante, è un medaglione grande come una medaglia, è ancora lucido e non si è ossidato, vuol dire che non è per terra da molto. Lory lo esamina con cura e mette in pratica tutte le sue conoscenze nei disegni tattoo:<<A vederlo così di primo acchito direi che è un amuleto nigeriano, ma la scritta non so decifrarla>>
<<Tranquilla ci penso io, oggi stesso andrò a fare visita a Lery, un'amica di mio marito nigeriana, e mi farò dire tutto.>>
Non abbiamo nulla da vedere, ma abbiamo poche idee e ben confuse.
<<Vorrei sentire la signora Lucia, la sorella del morto>>, propone Walter, decidiamo di andare subito a farle visita.
La villetta dove abita è circondata da un bel giardino con tanti alberi da frutta. La troviamo seduta al tavolo di pietra sotto un albicocco rigoglioso, lavora all'uncinetto e sotto ai suoi piedi un bellissimo terranova sonnecchia indifferente.
È una donna simpatica, un po' provata dalla perdita del fratello, ma ben disposta verso di noi, ci racconta che un anno prima Luciano si era recato in Nigeria per raccogliere informazioni per il libro che stava scrivendo in cui avrebbe parlato diffusamente delle tribù ancora presenti ai margini della foresta.
Queste tribù avevano mantenuto le usanze tribali, alcune barbariche e pericolose per chi non andava loro a genio.
Gentilmente ci regala il libro e decidiamo di leggerlo subito, ripenso a Lery e vado subito a cercarla.
La trovo in casa, abita in un piccolo appartamentino in centro città in una casa molto antica.
<< Lery, scusi questa invasione di casa sua, lei non mi conosce ma io di lei so tante cose, mio marito Roberto mi ha parlato tanto di lei>>
<<Roberto è un grande capo, da noi sarebbe come minimo un re di un villaggio>>.
Mi viene da ridere, non lo vedo proprio come capo, non riesco nemmeno ad immaginarlo vestito da capo villaggio.
Le mostro il ciondolo: <<Sai qualcosa di queste iscrizioni?>>
La vedo turbata, direi impallidita.
<<Come lo hai avuto?>>
<<l'ho trovato vicino al posto dove forse hanno ucciso un uomo, poi lo hanno spostato dentro ad un rigagnolo d'acqua per far credere che fosse annegato>>
<<Questo è molto pericoloso, chi porta ciondoli simili appartiene a un gruppo di feroci assassini, bada bene non una tribù, ma solo un gruppo di criminali, uccidono tutti quelli che considerano nemici. Fino ad ora si sono nascosti bene e la polizia non è in grado di trovarli. La scritta è una maledizione in una lingua antica che non si parla più>>
Quel fiume di parole sembrava inarrestabile.
<<Secondo te dove pensi siano adesso?>>
<<Nei quartieri della movida, lì ci sono alcuni locali frequentati da nigeriani. Ora per favore vattene, io e te non ci siamo mai viste e io non ti ho detto niente, saluta Roberto>>.
Mi spinge quasi di forza fuori dalla porta e richiude velocemente.
Racconto l'esito delle mie indagini agli altri e facciamo il punto della situazione: <<Alla luce dei fatti questo mi sembra la conclusione: dunque, Luciano è andato in Nigeria, ha scoperto questa tribù di delinquenti e lo ha scritto sul suo libro, lo hanno cercato qui in Italia e lo hanno ucciso per vendetta. Andiamo dalla polizia e raccontiamo tutto al commissario che saprà usare nel migliore dei modi le nostre informazioni>>.
Il commissario con cui parliamo è ben felice di avere tutte queste informazioni, alla luce delle quali decide di sguinzagliare i suoi uomini.
Quando si tratta degli investigautori le cose non sono mai così facili, infatti Walter vuole partecipare alla movida e, dopo aver passato quattro locali, finalmente troviamo i nostri nigeriani. Sono tre, due indossano una catena d'argento con un ciondolo enorme mentre il terzo, quello che sembra il leader del gruppo, ha solo la catena perché il ciondolo ora è nelle mani del commissario.
Il nostro Walter si fa portare la birra analcolica allungata con la gazosa, Luciano vuole cus cus condito con una salsa piccante da far paura e Lorena un panino alla frittata.
Per me va bene il cus cus da togliere il fiato.