Ti ho conosciuta nell’Aprile del 1969. Luogo dell’incontro: un periodico nato da giovani entusiasti che cercavano di vincere l’indifferenza di un paese refrattario alla cultura. Mi sono sorpreso a sfiorarti, accarezzarti, a immaginarti per sempre parte della mia esistenza. E mentre nello stesso luogo trovavo la reale mia compagna, ti sei fatta da parte, in modo discreto per molti e molti anni. Solo quando mi hai sentito disposto a riascoltare il tuo respiro hai di nuovo bussato alla mia porta. Non mi hai chiesto nulla, non un cenno di disappunto, di rimprovero per l’abbandono. In un sussurro, hai implorato una carezza come allora e nel momento in cui ti sfioravo reticente, un brivido lontano si è insinuato nei ricordi: come allora, più di allora.

Oggi non ho più una compagna, non amerò più donna, solo te, mia riservata bramosia di scrivere.

 

© Cesare Ferrari

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