PROVACI ANCORA FRED!


 

Qualcosa di grande minaccia di avverarsi ma non si avvera”


 

D.F.W


 


 

Adesso che sono famoso come l'ultimo Elvis, quello terminale con l'asciugamano intorno al collo e 5 hamburger per mano farciti di lorazepam seduto sulla tazza del cesso; adesso, non so che farmene di questa popolarità.

Arrivata fuori tempo massimo, postuma, senza dubbio, al mio ventireesimo esonero nel campionato di promozione. Appena spente le 56 candeline a forma di candelotti nel giorno della Candelora.

Come direbbe il vecchio Fred. “ Tre settimane da raccontare”.

Davanti a me tengo ancora il comunicato stampa uscito su tutte le pagine locali dei principali quotidiani appena una settimana fa:


 

"Seppur con enorme rammarico devo comunicare che per sopraggiunti motivi personali che al momento non mi permettono di svolgere al meglio il mio compito di allenatore della S.S. Le Terrazze rinuncio sin da adesso al prosieguo del rapporto col la S.S. Le Terrazze calcio. Voglio ringraziare la società del S.S. Le Terrazze per la fiducia riposta sulla mia persona  in particolare dal  presidente Falopa e dal direttore Gennaro Fascialo augurando alla stessa i più grandi successi  un grazie particolare all'intera tifoseria per il calore e gli attestati di stima dimostratomi in questo breve periodo".


 

Nella sala stampa della Società scorgo tra le solite facce appese di giornalisti del posto (i villani locali) una esotica indianina tipo Porka Untas di cui mi sembra di intravedere la tipica ciccia baffa o vulva a rosbeef delle “succhia curry” che va da Nuova Delhi a Calcutta.

Costei interviene sorprendendomi con un dialetto piu' autoctono del mio, indigeno da “pura mezzo sangue”: “ Ae' Mister”, con l'apostrofo sulla E, “hai fatt chiu esoneri te in 5 anni che sconfitte incassate dalla Longobarda di Oronzio Canà”.

E giu un esplosione di risate isteriche, forzate ed accentuate dal rancore nei miei confronti.

Ma cosa si aspettavano? 

Che in poche giornate li riuscissi a portare dalla zona retrocessione ai play off?

La sindrome della prescia, dell'urgenza, del risultato subito delle Serie maggiori sta invadendo anche l'ancora quasi incontaminato ed immacolato campionato minori.

Irrompo a gamba tesa paonazzo e livido, di un razzismo irriconoscibile anche a me stesso con un “Bucchi, torna a casa toja a vederti quei capolavori di derby tra Sporting Calcutta e Lebbra Football Club! Ahahahahahah”

A questo punto mi sento afferrare da un manipolo di arti superiori, mani braccia, dita che mi sollevano con forza portandomi in sicurezza fuori da un sicuro linciaggio piu fisico che mediatico.

E non finisce qui!

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