Viabilità:
Negli Stati Uniti, ci sono strade enormi, rettilinei che sembra non finiscano mai, spesso si trovano larghe carreggiate che vanno in un senso e altrettante che procedono nel senso opposto. Nonostante questo invogli alle corse in auto, le leggi americane sono particolarmente severe riguardo ai limiti di velocità. Il massimo consentito sulle autostrade è 65-70 miglia (circa 110-120 km/h). La particolarità è che i cittadini rispettano il codice stradale, qualcuno cerca di velocizzare un po’, ma non si superano quasi mai i limiti di troppo. Le auto della polizia e degli sceriffi sono sempre in agguato nelle piazzette nascoste e ti inseguono a sirene spiegate come fossi un delinquente. La multa non basta, ti viene sequestrata la patente e rischi anche la prigione. Nonostante le grandi metropoli siano ben servite da treni, bus e metropolitana, gli americani usano l’auto, di conseguenza, in prossimità delle grandi città, il traffico è costantemente congestionato.
I sorpassi possono avvenire su entrambe le corsie di marcia indifferentemente sia a destra che a sinistra, basta rimanere al proprio posto.
In America non esistono city car (a parte qualche 500 fiat che abbiamo incontrato raramente), sono perlopiù auto giganti e comode, a volte capita di osservare alla guida il conducente che, durante le ore trascorse in coda, trovi il tempo di sorseggiare il caffè, gustarsi una brioche, bere una bibita ghiacciata; pazientemente attendono di procedere verso la loro uscita in autostrada.
Nei centri abitati i limiti di velocità si riducono notevolmente e sono rispettati con diligenza, nessuno va oltre al consentito, questo comportamento rassicura anche noi turisti che abbiamo la possibilità di trovare con tutta calma i nostri punti di riferimento.
L’esperienza “on the road” è sicuramente il modo migliore per visitare un territorio così vasto e pieno di meraviglie.
CIBO:
Tutto in America è grande! Le strade, i grattacieli, i monumenti, i Mall (giganteschi market) e anche il cibo.
Se, come è capitato a noi, decidi di rifornirti con viveri di prima necessità anziché recarti al ristorante, la difficoltà maggiore sta nel trovare confezioni di cibo in formato ridotto.
Ci è capitato di fotografare una confezione di pizza gigante surgelata grande quanto un disco volante! Per trovare un comune vasetto di Yogurt da 250 gr abbiamo faticato non poco, loro usano bidoni. L’acqua si trova o in boccioni da 5 litri o in confezioni da 25 bottiglie da 3 litri ciascuna. Per acquistare una bottiglietta da mezzo litro devi spendere 2,45 dollari (quasi 2 €).
Anche nei ristoranti la musica non cambia. In pizzeria ti viene servita direttamente in tegame da un metro di diametro la tua pizza; oppure nei burger sei costretto a ingurgitare panini dalle dimensioni gigantesche.
Per quanto riguarda il sapore tutto è troppo! Troppo dolce, troppo agliato, troppo speziato, troppo pepato, insomma anche per quanto riguarda il gusto l’esagerazione non manca.
In un ristorante discretamente lussuoso, alle Cascate del Niagara, mi è capitato di ordinare una pasta al pomodoro, non volevo un piatto tipicamente italiano, ma letti gli ingredienti trovavo fosse il piatto più semplice da poter ordinare per il mio fegato. Ciò che mi è stato servito è stata una gigantesca fondina in ceramica bianca con pomodori tagliati, mozzarella e almeno un chilo di pasta tipo turaccioli che galleggiava in un brodo di aceto, aglio e prezzemolo. Neanche a dirlo la mia nottata è stata da urlo! Antonio ordinò un French Chicken, il giorno successivo mi confessò che il pollo stava ancora urlando “fatemi uscire” nel suo stomaco.
Una cosa positiva è che raramente vendono alcolici, niente vino, niente birra, tanto meno liquori. Se li desideri devi mostrare i documenti e poi se ne può parlare. A Miami invece si trovavano direttamente i negozi adibiti solo alla vendita di alcolici mentre nei ristoranti era tabù.
Per quanto riguarda i prezzi devo dire che, a parte i ristoranti un po’ più “in”, non ho trovato grandi differenze con l’Europa. Attenzione però, nei Market i prodotti provenienti dall’Italia come Barilla, Agnesi, Dal Monte, costano un vero capitale! Esempio? Un chilo di pasta Barilla quasi 6,5€! Molto convenienti invece pane e prosciutto.
SALUTE:
Grazie ad un vasto territorio, le metropoli americane godono di enormi spazi verdi. Tutte le città che abbiamo visitato possiedono parchi curati e attrezzati. Trovi lo spazio dedicato agli animali e quello dove le famiglie si riuniscono per trascorrere il tempo libero.
Il popolo americano ama lo sport. A Washington, sotto ad un cocente sole e almeno 35° all’ombra, gente di tutte le età, magri, grassi, alti e bassi, correvano per le strade del parco che divideva l’obelisco dal Memorial Lincoln, sino al Parlamento. A Boston, sia nel Common Park che nello State Park correvano anche lì. Attrezzati con completini colorati, t-shirt sportive, cuffiette nelle orecchie per ascoltare musica, frequenziometri cardiaci, bottigliette d’acqua legate alla vita e provviste di cannucce provvidenziali, sudati e sfiniti, gli americani correvano.
Correvano cronometrandosi, correvano mentre attendevano che scattasse il verde del semaforo, correvano lungo i viali, davanti ai loro musei, superando le tante auto in fila. Mi sembrava di rivedere il magnifico film di Forrest Gump, dove ad un certo punto si mise a correre per anni.
L’America è così. Così come la vedi nei film, come la senti nelle canzoni, come te la raccontano. Un mondo in cui tutto è speciale, coreografico, cinematografico e quando ci sei ti senti davvero in un altro mondo. Sei coinvolto nel turbine della corsa e sei costretto a correre anche tu. Ecco perché dopo un po’ sogni di tornare a casa…
Goodbye, America!