CENTRALE PARANOICA 1
Ai bei tempi di Kyzmiaz c’erano così tanti picchiatelli e sconvolti che ad un certo punto apparve la Centrale Paranoica. La comunicazione diventò subito più complicata perché ogni pensiero, ogni discorso, ogni tentativo di comunicare passava attraverso una diabolica macchina mentale che distorceva il senso e rendeva tutto incomprensibile, le parole sembravano frullate attraverso un Leslie o altri distorsori per chitarre. Ho molti esempi, questo è il primo, una breve biografia di un ragazzo appena sfuggito al manicomio grazie alla legge Basaglia. Il nome Kurt gliel’ho appiccicato io.
KURT STORY
Hi, sono qui, sono la centrale paranoica e parlo sottovoce per cui tirate le orecchie, vi presento Kurt. Ragazzo strano e sfortunato, nato nella miseria, abbandonato dai genitori, cerca di pagarsi gli studi e mantenere sé e la sua ragazza affetta da una malattia rara. E’ lui l’inventore matto della macchina infinita, matto davvero, quel che dice alla fine diventa un blog da cartoni animati, lascia perplessi ma è molto poetico, è terribilmente poetico, sìssì, leggete:
Oltre ad andare a scuola fabbrico tute per astronauti. Faccio anche i razzi in garage e sto lavorando ad una tuta da astronauta scollata, per ragazze. La mia famiglia è povera e non può permettersi di farmi studiare per mandarmi alla NASA, ma ci faccio da solo.
L’unico problema che ho è con i miei occhi. La mia vista è OK, ma sono un po’ strabico, ma forse gli astronauti non hanno necessità di guardare avanti e sbandare nello spazio non è pericoloso.
Mi esercito anche a mantenere il mio alito fresco, è sicuramente molto importante nello spazio, mai carie finora…beh, che succede? Merda soltanto trenta secondi! Cheeeeeee? Ehi, Vecchia Scimmia! Chi parla? Vecchia Scimmia Vecchia Scimmia guarda questo, SUCCHIA!
Vivo con la mia nonna. Il nonno è morto da un po’. Ora, la nonna tanto strilla e tanto si lamenta e protesta riguardo a tutto e anche la mia ragazza non le piace, ma che altro posso fare se non amare lei? È nata povera e anche malata e per questo è già vecchia. Capite che significa essere giovani e invecchiare così velocemente? E invece, il mio vecchio guadagna molto e non prende più le medicine, non ne ha più bisogno per dimenticarsi che esisto, capite? Mio padre prendeva medicine per dimenticarsi di avere un figlio!
Ora, saluti a tutti da me e dalla mia ragazza vecchia, ma tutti che si preoccupano e si impressionano per come vado velocisssssssssssimo coi pattini e i vestiti carini per me e per lei, e lei adesso ha la sua tuta spaziale con la scollatura. E cosa le do? Con cosa posso comprarle la droga per restare giovane? E per forza tutto quello che ci serve dobbiamo guadagnarcelo?
Per fortuna ho trovato la droga giusta, quella che la ringiovanisce, e la prendo anch’io, sì sì mi sento meglio e viaggio con lei. Stesso trip, giusto no?
Arrestatelo Nonna e frustate mio padre! Lui è mio padre Walt, ho qualche foto di lui e mio zio Sal insieme, Sal e Walt, e manca mia zia Nebo, da un sacco di tempo a dire il vero, è scoppiata nello spazio, scoppiata via con tutta la navicella spaziale, carne sangue alluminio ossa sbriciolato tutto insieme.
Mia madre è un vampiro, ha ucciso suo fratello, il medico disse che aveva il diabete, che prendeva veleno, oh boh, qualcosa del genere, ma comunque è stata lei e forse ha fatto qualcosa anche alla mia ragazza. Secondo mia nonna mia madre era nata con qualche problema psicologico: “Vostra madre quasi vi ha soffocato, così” e si sporgeva verso di me colle vecchie mani adunche simulando il mio strozzamento e pareva anche che venissi sbattuto di qua e di là. “Sul serio, eravate molto piccolo e tutto viola. E’ così che vi è venuto quel temperamento terribile. Tutti i bambini a cui fanno così diventano viola. i loro cervelli non hanno abbastanza aria dopodiché funzionano per sempre in modo difettoso.”
Mia nonna è straniera e non ha mai imparato bene la nostra lingua, usa il Voi e quel che dice suona stralunato e terribilmente formale insieme, e poi ancora è sempre infuriata con mia madre: “La vostra madre? Zoccola ingrata! Tze la vostra madre. L’ho curata come una figlia. Spero che marcisca, che si guasti, vorrei che smetteste di chiedere notizie su di lei, venisse mai a bussare alla mia porta, Scioooo via fuori di qua a colpi di scopa!”