Sono all'angolo di una strada con un fucile d'assalto. Devo stare attento, sennò mi faranno fuori. Nonostante la comodità e l’efficacia del visore notturno non bisogna assolutamente sottovalutare il buio, in quanto basta un attimo per finire crivellato oppure per ferire o uccidere qualche innocente. Alzo di scatto l'arma e riesco a scorgere delle persone che si sporgono e si ritirano velocemente dalle finestre dalla palazzina che ho di fronte.
Ho il dito nel grilletto. Calma e sangue freddo, non risultano ostili.
Procedo verso est. Eccone uno, precisamente un uomo col turbante armato di AK-47. Gli sparo due colpi in testa. Fottiti!
E siamo a dieci topi di fogna abbattuti, meriterei la Medaglia al Valore.
«Centro, qui Blue, sospetto neutralizzato.», comunico via radio.
«Roger, raggiungi il punto prestabilito per ricongiungerti con la squadra.», mi risponde la centrale operativa.
Corro con l’M16 imbracciato e con l'occhio sulla linea di mira, prestando attenzione in tutti e quattro punti cardinali.
Toh, c'è qualcuno dietro quel lampione. È senz'altro uno di quei merdosi terroristi. Faccio fuoco tre volte.
Cristo, si tratta di un ragazzino, l’ho colpito in pieno. Osservo affranto la lattescente figura a terra.
Cosa diavolo ho combinato? Non me lo perdonerò mai.
Le luci si accendono.
«Johnson», urla l'istruttore. «Non hai superato la prova. Sei fuori!»
Merda, ci tenevo a diventare un agente della S.W.A.T.
Maledetta sagoma.
*SWAT, acronimo inglese per Special Weapons And Tactics (in italiano: Armi e tattiche speciali), originariamente sigla di Special Weapons Assault Team (squadra d'assalto con armi speciali), è un termine usato negli Stati Uniti d'America per indicare le unità speciali di polizia destinate a compiti ad alto rischio, come operazioni anti-terrorismo, salvataggio di ostaggi e antisommossa.