Premessa: chi non conosce l’ammiccante spot di una nota marca di patatine interpretato dal grande Rocco Siffredi?
Da questo breve intervento pubblicitario mi è venuta l'ispirazione per scrivere una sorta di giallino pieno di parole “patatinose” trascritte in corsivo.
Buona lettura e buon divertimento.
All'esterno del Patata Meccanica, uno dei discopub di Chips City più frequentati dai cipster, una patatina stava riversa a terra in un mare di ketchup. Due giovani patatini, Crik e Crok, furono i primi a trovare il cadavere e di conseguenza ad avvertire la polizia.
Gli agenti, a sirene spiegate, arrivarono sulla scena del crimine dove un nugolo di curiosi aveva già invaso la zona. Il commissario Crocco Siffreni, incaricato delle indagini, una volta sceso dalla vettura di servizio si mise fin da subito a lavoro esaminando la vittima con estrema attenzione.
«Che peccato, era così giovane e così novella!», constatò con amarezza.
La scientifica da una ricostruzione sommaria stabilì che l’uccisione di Pata Snella (il suo nome completo in base ai documenti recuperati dentro la borsa) era stata causata da numerosi fendenti.
Siffreni, interrogò Fonzies, il buttafuori del locale: un tipo alto, dal giubbotto in pelle e dallo stile di capelli anni cinquanta.
«Ehi, io non so niente!», dichiarò l’addetto alla sicurezza con espressione disinvolta, braccia conserte e spalle appoggiate al muro.
Il commissario successivamente interpellò Potato, l'inserviente ispanico che, tra le varie mansioni, aveva l'incarico di gettare i rifiuti in un cassonetto collocato vicino al luogo dell’omicidio.
«No Señor! No vi nada!», sosteneva anche lui.
Altri patatini furono interrogati, affermando di non aver notato nulla di sospetto, compresa la magrissima Stiki e la rotondetta Ring, le due stewart del discopub.
Le telecamere guaste resero l'indagine ancora più complicata, come se la gravosa vicenda fosse stata a vantaggio dell'assassino, che era riuscito così a colpire nel momento giusto. Tuttavia il commissario non si perse d'animo e andò a investigare assieme ai colleghi all'interno del Patata Meccanica semivuoto.
C'erano tre avventori seduti ai tavoli, quattro cameriere, la cassiera, il barista e infine Yonkers, l’irrequieto proprietario. Furono tutti ascoltati.
Yonkers si dimostrò abbastanza nervoso e giustificò il suo comportamento dicendo che i clienti, approfittando dell'omicidio avvenuto, incuriositi erano scappati fuori senza pagare il conto.
Il fiuto investigativo di Siffreni era entrato in azione tanto da farlo insospettire e, al contempo, tra la caterva dei curiosi si sentì come seguito da una misteriosa figura femminile che ritrovò appena uscito da locale.