Mi torna in mente l'ultima settimana mentre mi alzo dalla sedia. Tanto non succederà più niente, almeno fino a che non saranno nuovamente le 03:00. È buffo come prima fossi circondato da amici, fossi costantemente in contatto con parenti, cugine, come raccontassi ogni singolo attimo della mia vita al mio migliore amico. Mentre adesso sono solo. Beh, la compagnia del ragazzo civetta non la considero un vero e proprio rapporto. Mi infastidisce e basta per pochi minuti ogni giorno. Non riesco a parlargli. E, se gli parlo, non mi dà soddisfazione perché non pare ascoltarmi.
Mi avvio verso camera. Le luci non funzionano ma, nonostante ciò, è come se fosse presente una piccola luce soffusa in tutto l'appartamento. Quel tanto che basta a permettermi di avere visione di dove vado di dove sono.
Prima di raggiungere camera da letto, vengo colpito da una sottile striscia luminosa. Proviene da sotto la porta del bagno. La luce è accesa! Mi avvicino pieno di speranza. A pochi passi dalla porta, sento una risata. È una voce femminile. Deve appartenere ad una ragazza perché è così giovanile, sbarazzina. Che ci fa una ragazza nel mio appartamento?
La porta è socchiusa. Mi accosto senza far rumore, cercando di sbirciare dentro. C'è un po' di vapore all'interno del bagno. L'acqua della vasca sta scorrendo, riesco a sentire gli scrosci provenienti dal rubinetto che si gettano sulla superficie d'acqua all'interno della vasca.
La ragazza sta ridendo ancora. La sento che schiaffeggia l'acqua, producendo un rumore piatto e acuto. Adesso sta soffiando. A cosa?
Click, click. Click, click.
È il rumore di una macchina fotografica. Qualcuno sta facendo degli scatti. In quanti sono là dentro? Non riesco a vedere, la porta si apre in modo tale da impedirmi di vedere il resto della stanza. Dalla fessura attraverso cui guardo riesco a vedere in modo chiaro solo il lavandino con lo specchio sopra. Il vapore si dirada… riesco a vedere la vasca! La ragazza è sola, nuda e cruda che sguazza nell'acqua. La vasca è piena di schiuma. La ragazza si diverte. Fa ciaf ciaf con l'acqua ed ogni tanto prende la schiuma e la soffia nell'aria della stanza. Sembra davvero divertita da quelle semplici cose.
Click, click. Click, click.
Ancora degli scatti. La ragazza ride ancora di più. Ha dei lunghi capelli castani, mossi, con delle meches bionde che rompono la monotonia di quella chioma altrimenti tutta uguale. Occhi verdi, labbra rosse e carnose…
Si alza in piedi, tenendo in mano una grossa quantità di schiuma. Stavolta non la soffia via. Se la spalma tutta sul suo corpo nudo. Cavoli, avrà una quarta abbondante di reggiseno. Dei fianchi così sinuosi, un culo da agguantare e da divorare…
Non è molto alta. Anzi, direi proprio che è dell'altezza giusta. Si gira verso lo specchio, in modo tale da esporre un lungo e bel tatuaggio che porta lungo il fianco sinistro. È una composizione floreale di rose, contornata da tralci verdi e robusti coperti da spine appuntite. La ragazza piega leggermente le ginocchia e stringe il seno con le braccia. Cazzo, così quelle tette sembrano ancora più grosse di quanto non siano già in realtà.
Click, click. Click, click.
Ride ancora. Questa volta in modo molto sensuale, con la bocca aperta e piegandosi ancora di più, rovesciando la testa all'indietro. Chi le sta scattando delle foto?
Mentre la ragazza se la ride, comincio a sentire un brusio di voci indistinte. Da dove viene? Non di certo dal bagno. Sono dietro di me. Mi volto, ma non c'è nessuno. Non riesco a capire la loro provenienza. Il brusio aumenta in modo costante. Più la ragazza si fa provocante, più il brusio si fa consistente.
Click, click. Click, click.
- Sarebbe un vero peccato gettare al vento un'occasione così, no?
Il ragazzo civetta. È tornato. È sulla mia spalla sinistra per darmi consigli non richiesti. E alquanto pericolosi.
- Che cazzo dici? Sono fidanzato.
- Oh, oh, oh! Guarda, guarda come si muove! E senti come l'acclamano! Chi non ci farebbe un pensierino? La vorrebbero tutti. Tutti.
Maledetto uccellaccio. Mi tiro una pacca sulla spalla per cacciarlo via. Ma lui si è già volatilizzato.
Click, click. Click, click.
Altri scatti, altre pose da pin-up per la ragazza sexy. La guardo attraverso il riflesso dello specchio. In effetti il ragazzo civetta ha proprio ragione. Una figa così, con un corpo del genere. Guarda che tette che ha… chi potrebbe resistergli? Il ragazzo civetta mi ha messo un bel tarlo nell'orecchio. In effetti sarebbe proprio un'occasione sprecata andarsene via. Potrei entrare e provarci. Sono imprigionato in questo appartamento da quasi una settimana. E chissà se ne uscirò mai. Cos'ho da perdere? Chi mai mi scoprirà finché me ne starò rinchiuso qui dentro? Senti com'è aumentato il brusio! Senti in quanti parlano di lei! Come l'acclamano!
È così figa! Devo entrare.
Click, click. Click, click.
Maledetto ragazzo civetta.
Apro la porta del bagno. La ragazza non urla, né pare essersi accorta della mia presenza. Una nuvola di vapore si frappone fra me e lei. Cosa faccio? Mi spoglio e mi getto direttamente su di lei o aspetto di farmi vedere e di presentarmi? Che cretino che sono. Sono solo in questo appartamento, anche se mi spogliassi e mi gettassi a capofitto su di lei non lo verrebbe a sapere nessuno. Mai.
Mentre comincio a togliermi i vestiti, l'idea di poter fare sesso con una bellezza del genere mi fa eccitare a livelli epici. La nebbia del vapore comincia a diradarsi. La ragazza ride ancora… ma la sua voce mi sembra diversa. Più vecchia. Più rauca. Più brutta. Non ci avevo ancora fatto caso, ma il brusio di voci è cessato già da qualche istante. Il vapore non ci divide più. Sono nudo davanti a lei. Solo che non mi trovo più davanti alla bella figa che vedevo allo specchio. Sono completamente spogliato davanti ad una vecchia rugosa che avrà all'incirca novant'anni.
- Uh, uh, uh… sei venuto qui per me??? Non posso concedermi a tutti voi… io sono fatta solo per essere contemplata, adulata…
Sono pietrificato davanti a quella scena raccapricciante. È un orrore questa vecchia. Ha delle tette cadenti, delle borse pesantissime sotto gli occhi. Ed un sedere grosso e pieno di cellulite.
- Ma cosa diavolo..?
La vecchiaccia emette una risata assordante.
- Ma, se proprio vuoi, mi puoi avere. Ma solo per stanotte…
Allunga quelle zampe orripilanti verso di me. E poi comincia a spostarsi, come se fosse uno spirito, verso il punto in cui mi trovo. Caccio uno strillo così acuto che per un attimo dubito della mia stessa identità sessuale. Senza pensarci troppo, esco dal bagno, sbattendo la porta così forte da poterla rompere. Sono di nuovo nel corridoio buio dell'appartamento. Tasto la porta alla ricerca della chiave nella toppa. Appena trovata, do quante più mandate possibile per assicurarmi che sia chiusa. Mi allontano indietreggiando dal bagno. Non c'è più nessuna luce provenire da sotto la porta.
L'orologio continua a ticchettare.
Tic, tac. Tic, tac.
Maledetto ragazzo civetta.